Giornata della memoria, il desiderio struggente di un bimbo: «Vorrei che mio nonno fosse vivo» (VIDEO)

«Se fosse ancora con me starei meglio». Così il nipote di Vincenzo Grasso, ucciso dalla ‘ndrangheta 29 anni fa davanti la sua concessionaria di auto ricorda il nonno che non ha mai conosciuto
di Alessio Bompasso
21 marzo 2018
17:35

Suo nonno è stato ucciso 29 anni fa. Lui non era ancora nato, ovviamente. Non ha ricordi del suo congiunto ma le sue parole stritolano il cuore esattamente come quelle di chi ha vissuto dal vivo la morte di uno dei suoi cari. Suo nonno era Vincenzo Grasso, freddato da due killer il 20 marzo del 1989 davanti alla sua concessionaria di auto in via Marconi a Locri.

 


Un delitto che sconvolse tutta la Calabria. Vincenzo Grasso era un uomo che disse no alla ‘ndrangheta, alle richieste estorisive nonostante le minacce e le diverse intimidazioni subite. È tra le 970 vittime della magia che ogni anno, da 23 anni, il 21 marzo l’associazione Libera ricorda in tutte le piazze d’Italia. Nel corteo c’era anche questo bambino. Con il giubbino verde, i capelli biondi e gli occhiali. Al collo la fotografia di suo nonno. Nel cuore l’idea di una vita migliore se fosse ancora vivo. In bocca la rabbia dei suoi parenti che ancora aspettano giustizia.

 

 

Giornalista
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