Gizzeria, salta la lista anti-Lega e volano accuse: «Tra noi c’era una talpa»

Aldo Cerra, per mesi candidato in pectore, punta il dito contro Michele Rosato, che avrebbe sposato il suo progetto solo per far saltare il banco all’ultimo momento in favore di Francesco Argento

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25 agosto 2020
09:38
Da sinistra Aldo Cerra e Michele Rosato
Da sinistra Aldo Cerra e Michele Rosato

Presentate le liste e i primi strascichi post presentazione si fanno sentire. Siamo a Gizzeria, non un paese qualunque: qui è stato eletto un consigliere regionale della Lega, Pietro Raso, ex sindaco del centro lametino. La polemica però non è scoppiata in seno al quadro di maggioranza che governa il comune quasi ininterrottamente da 20 anni e che, oggi, trova il suo punto di sintesi nella discussa candidatura di Francesco Argento, più volte oggetto delle attenzioni della magistratura e, nella sua qualità di vicesindaco, è incappato anche in una sospensione da parte del Prefetto.

 


Il cavallo di Troia

E, tuttavia, la bagarre scoppia nello schieramento che avrebbe dovuto opporsi alla riconferma della coalizione targata Argento e Raso e base logistica del parlamentare leghista Domenico Furgiuele. A parlare è l’ingegner Aldo Cerra, da mesi candidato in pectore anti Argento e che, alla fine, non ha presentato nessuna lista. Gli strali dell’ingegnere Aldo Cerra sono destinati all’indirizzo di un altro ex sindaco dello stesso comune, il dottor Michele Rosato, il quale, viene accusato della mancata candidatura a sindaco del Cerra, di essere stato cioè, una sorta di cavallo di Troia degli avversari.

 

«Sono stato tradito all’interno del mio stesso gruppo - esordisce così Cerra- due personaggi (uno dei quali di poco conto) hanno lavorato perché il sottoscritto non presentasse la lista: trattasi del dottore Michele Rosato. Questi per un anno circa ha fatto parte attivamente del mio gruppo e solo oggi capisco che il suo scopo era quello di manovrare dall'interno le candidature nonché la presentazione della lista stessa. D'altra parte non è la prima volta che il dottore Rosato mi tradisce, era già successo anni fa alle elezioni provinciali, credevo che il suo fosse stato un errore di gioventù, evidentemente, invece chi tradisce una volta tradisce sempre».

 

La città tradita

Le accuse di Cerra sono molto dure: il politico di Gizzeria parla senza mezzi termini di tradimento della città da parte di Rosaro. «Ma questa volta il dottore Rosato non ha tradito solo me - attacca Cerra - ha tradito tutto il popolo di Gizzeria che aveva sperato di potersi recare alle urne con una seria alternativa alla lista presentata dalla maggioranza. Il popolo di Gizzeria ha subito un grosso scacco perché è stato privato della possibilità di votare per un progetto politico serio, un progetto politico proposto da persone perbene, persone che che fanno della democrazia e della Libertà i loro principi ispiratori. Oggi il popolo l'alternativa concreta non ce l'ha. La lista del dottore Trapuzzano, infatti, al quale personalmente auguro ogni bene, non appare essere una lista competitiva».

 

Per Cerra, quindi, Rosato avrebbe lavorato dall'interno per non farlo candidare. «Al riguardo do conto, infatti - aggiunge Cerra - che il dottore Trapuzzano dalla notte di venerdi fino alle 11:30 di sabato mi ha proposto di candidarmi nella sua lista insieme ad altri del mio gruppo offrendomi il ruolo di vicesindaco in caso di vittoria. Ho rifiutato qualsiasi proposta per coerenza politica. Non avrei potuto accettare compromessi con altri interlocutori politici con i quali non avevo condiviso alcun programma amministrativo. Ci vuole coraggio ma è giusto che questa mia denuncia mediatica sia puntuale perché il popolo di Gizzeria deve sapere la verità. A me i giochi di Palazzo non sono mai piaciuti».

 

«Durante gli anni in cui ho amministrato questo territorio - sottolinea Cerra - ho lavorato nell'esclusivo interesse dell'ente e avrei voluto continuarlo a fare da sindaco. Ho nel cuore un dispiacere profondo e dagli attestati di stima che sto ricevendo dai cittadini Gizzeroti mi rendo conto dell'entità del danno che Rosato e altri hanno provocato. Mi dispiace per la delusione di coloro che hanno aderito al mio progetto di cambiamento. Mi dispiace per gli 11 candidati, tra cui 6 donne, che mercoledì (cioè tre giorni prima della presentazione delle liste) avevano sottoscritto la loro adesione alla lista insieme per Gizzeria».

 

 

La denuncia

Cerra dà conto dei giorni precedenti alla presentazione delle liste e fornendo un suo punto di vista su come Rosato avrebbe lavorato dall'interno per boicottare la sua candidatura a sindaco. Cerra si appella alla «società civile tutta», che «chieda alla giustizia di intervenire al fine di accertare se dietro ad un apparente gioco elettorale non si celi un attentato alla democrazia. Il gioco messo a punto dal dottore Michele Rosato quale obiettivo ha centrato? Di certo la sua mancata candidatura in qualsivoglia lista sia a sindaco che a consigliere fa abbandonare la flebile idea che si sia trattato di un suo vizio di protagonismo».

 

«Mercoledì sera - racconta Cerra - sono state raccolte 11 adesioni alla lista insieme per Gizzeria, tra queste anche l'adesione di un signore appartenente alla famiglia Rosato. È stata una serata di festeggiamenti per il segnale di cambiamento, rispetto alla consuetudine Gizzerota di comporre le liste la notte prima della presentazione delle stesse. Venerdì pomeriggio cominciavano ad arrivarmi segnali di boicottaggi e tradimenti che si consumavano all'interno del gruppo ed a mia insaputa. Qualcuno più attento mi faceva notare che il dottore Michele Rosato stava fornendo candidati alla lista degli altri avversari politici capeggiati dal dottore Gennaro Trapuzzano. In particolare i candidati individuati dal dottore Rosato erano i nipoti dei due più anziani candidati nella lista insieme per Gizzeria- di fatto oggi sono candidati nella lista "l'officina delle idee Gizzeria" capeggiati dal dottore Gennaro Trapuzzano. A quel punto il disegno mi è apparso chiaro».

 

«Aldo fatti da parte»

Cerra racconta di un presunto faccia a faccia con Rosato. «Rosato e dopo avere egli provato a negare le contestazioni mossegli - dice Cerra - si è palesato: "Aldo - mi ha detto - ti devi mettere da parte, il sindaco devo essere io". Questa richiesta insieme a tutti gli altri comportamenti messi a punto dal dottore Rosato, compresa la rinuncia verbale alla candidatura da parte di soggetti dallo stesso proposti, ha fatto saltare il banco. Qualcuno può dire che queste manovre in politica sono sempre esistite e sempre esisteranno. Io non le concepisco, a me questi giochi di potere non mi appartengono».

 

Operazione incomprensibile

Cerra non pare riuscire a darsi pace, non tanto per il presunto tradimento politico: «Ciò che soprattutto non riesco a comprendere è il fine dell'operazione messa a punto da Rosato. Questi non si è candidato, non ha presentato una lista propria ma ha fatto sì che io non presentassi la mia. Può una persona per egoismo ed egocentrismo mettere a repentaglio le sorti politiche e amministrative della propria cittadinanza? 0 molto più verosimilmente il dottore Michele Rosato ha agito per il suo padrone o per i suoi padroni? Quest'ultima sembra la risposta più logica alla luce dei fatti. Per un anno la maggioranza in carica, nonché le forze politiche presenti sul territorio sapevano, in tempo reale, ciò che succedeva al tavolo della lista insieme per Gizzeria: che ci fosse una talpa all'interno del nostro gruppo era chiaro. Oggi ha un nome!». 

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