Gratteri: «La Calabria è zona di guerra e la politica è assente»

Per il procuratore capo di Catanzaro nonostante i risultati dell’ultimo anno e mezzo «con 10 arresti a settimana per mafia», la gente ancora non si fida perché negli anni molti non sono stati degni di rappresentare le istituzioni
12 aprile 2018
18:10
Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

«La gente non si fida perché negli anni molti di noi e delle forze dell’ordine non sono stati degni di essere uomini delle istituzioni. La ‘ndrangheta sta sul territorio, la politica no. Si fa vedere solo 20 giorni prima del voto. E invece la politica dovrebbe avere il coraggio e la libertà di creare un sistema giudiziario proporzionato alla gravità della situazione italiana. Quindi cambiare le regole del gioco al punto che non dovrebbe essere più conveniente delinquere». È quanto dichiarato alla trasmissione La radio ne parla (Rai Radio1) dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri.

 


«Da quando sono qui ogni settimana arrestiamo almeno 10 persone indagate per mafia. In un anno e mezzo ho ricostruito questo ufficio, dal punto di vista numerico e motivazionale. Qui non è un posto di pace, ma un posto di guerra. Bisogna andare qui con la mentalità di guerra. La gente si preoccupa dei migranti e di lavoro ma non capisce quanto la mafia impedisca lo sviluppo delle imprese. Si calcola che la presenza della mafia in Calabria incida sulla mancata crescita del Pil regionale per il 9%».

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