L’intervista

Gratteri sente l’abbraccio dei calabresi: «Vicini a me dal 2016, ma sono abituato a guardare la morte in faccia»

VIDEO | Il procuratore capo di Catanzaro è intervenuto alla presentazione del libro del magistrato Alessandro Riello. «Io al Csm? C’è tempo per pensare al futuro». E poi su Bombardieri: «Spero possa essere confermato»

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di Antonio Alizzi
11 maggio 2022
18:39

«Io al Csm? Non sto pensando al futuro. C’è tempo per valutare il da farsi». Nicola Gratteri a Cosenza, rispondendo alle domande dei cronisti prima della presentazione del libro “Delitto in contropiede”, scritto dal pm della Dda di Catanzaro, Alessandro Riello, ha parlato anche del ricorso perso dal procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, a seguito del reclamo vinto da Domenico Angelo Raffaele Seccia, procuratore capo di Lucera, avverso la sentenza del TAR del Lazio, ribaltata dal Consiglio di Stato. «Mi dispiace per Giovanni e spero che possa essere confermato». Ora la palla infatti passa al Consiglio Superiore della Magistratura.

Gratteri, inoltre, apprezza il movimento popolare che si è rafforzato dopo la mancata nomina alla Dna. «È un percorso che nasce dal 2016, quando il mio ufficio ha accolto tanti calabresi vittime di estorsione, usura e altri gravi reati». Venerdì 13 ci sarà una manifestazione a Catanzaro, promossa dal gruppo “Scorta Civica”.


Infine, un passaggio su Alessandro Riello. «È un bravo ragazzo, un bravo magistrato, a cui voglio bene e non è un caso che io sia qui, perché come sapete non vado da tutte le parti».

Alla presentazione del libro presenti tanti magistrati e istituzioni militari: il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, padre dell’autore, ex pretore di Rogliano, Giuseppe Lucantonio, procuratore generale di Catanzaro, Alessandro D’Alessio, procuratore capo di Castrovillari, nonché i magistrati Angela Continisio,  Paola Lucente e tanti altri giudici del Distretto Giudiziario di Catanzaro, il colonnello del Comando provinciale della Guardia di Finanza, Danilo Nastasi, il Questore di Cosenza, Giovanni Petrocca e il Colonnello del Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza, Agatino Spoto.

Prima della conclusione dell’evento, Gratteri ha detto che «sono abituato a guardare la morte in faccia, sono allenato a questo. Per anni ho mangiato pane e veleno e continuerò a farlo».

Il dibattito è stato moderato da Antonietta Cozza, consigliere comunale di Cosenza, e storica addetta stampa della società editrice “Luigi Pellegrini”. Il libro infine è stato raccontato anche dal giornalista Arcangelo Badolati.

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