Gratteri sfida la commissione interministeriale: «Non prendiamo lezioni dai tribunali del Nord»

VIDEO | Il procuratore risponde a chi dovrebbe veicolare al Sud le pratiche sulla giustizia: «Le buone prassi dovremmo insegnarle noi e non altri. In quattro mesi abbiamo creato l’aula bunker e in soli quattro anni smaltiti sedici di fascicoli» (ASCOLTA L'AUDIO)

di Tiziana Bagnato
27 maggio 2021
15:37

«Le buone prassi dovremmo insegnarle noi e non altri. Il giorno in cui mi sono insediato c'erano 16 anni di arretrati di fascicoli e adesso marciamo con l’attualità. Forse siamo in grado di spiegare come si organizzano gli uffici». È stizzito il procuratore Gratteri allorquando, a margine dell’inaugurazione ufficiale dell’aula bunker, gli si chiede cosa pensi dell’istituzione da parte dei ministeri della Giustizia e del Sud di una commissione interministeriale che dovrebbe “insegnare” le buone pratiche al meridione in termini di giustizia.

Il decreto interministeriale varato dai ministri Cartabia e Carfagna non va affatto giù al magistrato che sulla questione ha molto da dire. A partire dal fatto che «il distretto di Catanzaro è l'unico in Italia che durante il periodo Covid ha smaltito il 110 per cento degli arretrati. Siamo l'unico distretto con segno positivo - ha rimarcato Gratteri - e ora si sente l'esigenza di creare una struttura per spiegare le buone prassi».


«Si pensa di poter sovrapporre un qualsiasi Tribunale del nord con i carichi e col tipo di mafie che ci sono in Sicilia, in Calabria, in Basilicata o in Puglia? – ha continuato a incalzare il magistrato - E chi dovrebbe insegnare a noi come si organizza un ufficio, nel momento in cui in quattro mesi e mezzo siamo riusciti a fare quest’opera, nel momento in cui siamo partiti da un convento del Quattrocento, abbandonato e chiuso da dieci anni, i cui lavori sono stati eseguiti dalla Sovrintendenza alle Belle Arti per riportarlo alla bellezza originaria».

«Entro il 2021 avremo una Procura con sei mila metri quadri, dopo quattro anni di lavori. Questa credo sia una dimostrazione di capacità organizzativa da parte dei vertici degli uffici giudiziari del distretto di Catanzaro. Se nel distretto di Catanzaro si è in grado di fare queste cose, forse – ha concluso - le buone prassi le dovremmo insegnare noi».

Giornalista
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