La decisione

Il Csm promuove il gip di Crotone finito nel ciclone mediatico per la strage di Cutro

Il giudice Ciociola supera la seconda valutazione di professionalità. Il periodo valutato partiva dal 2011 al 2015. Ma in Plenum si è discusso del suo provvedimento cautelare contro i presunti scafisti

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di Antonio Alizzi
5 luglio 2023
13:20
Michele Ciociola
Michele Ciociola

Il Consiglio Superiore della Magistratura, in sede di assemblea plenaria, ha riconosciuto al giudice del tribunale di Crotone Michele Ciociola il positivo superamento della seconda valutazione di professionalità a decorrere dal 6 dicembre 2015. Il periodo in valutazione iniziava nel 2011. Ciciola, in realtà, negli ultimi mesi era stato al centro dell'attenzione mediatica avendo firmato l'ordinanza cautelare con la quale aveva arrestato i presunti scafisti della strage di Cutro, dove persero la vita oltre 90 migranti.

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La discussione consiliare, tuttavia, si è basata essenzialmente su quanto dichiarato dal togato al Corriere della Sera, al quale aveva esternato il suo stupore per il fatto di essere finito nella bufera per un provvedimento cautelare che riportava in fatto e in diritto ciò che sarebbe avvenuto quella notte a largo di Crotone. Ciciola si era "difeso" dichiarando che non poteva essere contestato il suo linguaggio utilizzato per illustrare, dal punto di vista giuridico, gli eventi tragici in quel di Cutro. In quella circostanza infatti il gip Ciociola aveva scritto che "l'Italia per alcuni giorni scopre altri esotici viaggi alla volta di Crotone e dintorni", mentre i profughi che scappavano dalla guerra erano da considerarsi come "disperati disposti a tutto pur di mettersi alle spalle un crudele presente e un ancor più fosco futuro".

Ciociola inoltre era stato audito dalla quarta commissione del Csm, nel corso della quale erano state rilevate alcune criticità riguardo il deposito in ritardo di alcune sentenze. Ritardi avvenuti nel periodo in valutazione. Tuttavia, questo non ha scalfito di una virgola i principi di indipendenza, imparzialità ed equilibrio richiesti ad ogni magistrato. Nel merito, la quarta commissione ha valorizzato la "capacità, laboriosità, diligenza e impegno dimostrati nell'esercizio delle funzioni espletate" dal 2011 al 2015. Il Plenum ha dunque votato a maggioranza.


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