La donna si era più volte recata ai pronto soccorso di Vibo e Tropea ma era sempre stata rimandata a casa. E intanto la Procura dispone l’esame autoptico
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Ha chiesto aiuto ai vicini di casa, Maria Mamone, 37 anni, prima di accasciarsi per terra priva di sensi. Sono stati i primi ad intervenire e a tentare di rianimarla fino all’arrivo dell’ambulanza «arrivata dopo un’ora», denuncia Angelo D'Angiolillo, 38 anni, il compagno con il quale avrebbe dovuto sposarsi presto. Anche i sanitari del 118 hanno provato a farla rinvenire ma il cuore della 37enne aveva già smesso di battere.
Maria è morta probabilmente a causa di un infarto che non le ha lasciato scampo. Eppure erano mesi che lamentava dolori al petto. Da marzo, per la precisione, quando lei e il suo Angelo si erano recati al pronto soccorso di Tropea. In quella circostanza, stando al racconto dell’uomo, i medici dopo averla visitata le avevano prescritto farmaci per i dolori intercostali e lo stato d’ansia.
Maria era una lavoratrice stagionale, a giugno avrebbe dovuto iniziare l’attività in un villaggio turistico della Costa degli dei, ma il primo giorno di lavoro non si è presentata. Troppa la stanchezza e troppi i dolori al torace. Anche il medico curante le aveva prescritto un antipiretico, un antinfiammatorio e gocce per l’ansia. Continua a leggere su IlVibonese.it