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Non va archiviata la querela dell’ex sindaco antimafia contro il pentito di ‘ndrangheta, e la Procura deve fare ulteriori indagini sul collaboratore di giustizia Pietro Mesiani Mazzacuva.
L’ha ordinato il gip del tribunale di Palmi, Giovanna Sergi, chiamata a decidere sulla vicenda giudiziaria che vede contrapposti Aldo Alessio e la gola profonda del clan Molè. Il politico aveva querelato per diffamazione a seguito di alcune notizie di stampa che avrebbero attribuito a Mesiani Mazzacuva delle dichiarazioni, contenute nei verbali della Dda, che tratteggiavano un profilo negativo dell’ex primo cittadino di Gioia Tauro, arrivando a dipingerlo come ubbidiente servitore della cosca.
«La decisione del gip – afferma in una nota il legale di Alessio, Pino Macino – è un ulteriore passo in avanti al fine di conoscere la verità dei fatti per rendere giustizia ad un uomo che non è stato mai servizio della ‘ndrangheta e che invece con i suoi atti l’ha sempre apertamente contrastata».
Secondo Macino, infine, il Gip – opponendosi alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura – «ha lamentato l’omesso interrogatorio del collaboratore di giustizia».