Sanita’ sprecona

In Calabria anticorpi monoclonali per prevenire forme gravi del Covid prima inutilizzati e poi scaduti

Si tratta di un farmaco reso disponibile per i soggetti particolarmente fragili e che avrebbe aiutato ad evitare lo sviluppo di forme acute di insufficienza respiratoria. Il lotto doveva essere consumato entro il 31 luglio (ASCOLTA L'AUDIO

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di Luana  Costa
5 agosto 2022
19:15

Sarebbero dovuti servire da schermo protettivo per i pazienti in condizioni di estrema fragilità preservandoli dagli effetti nefasti del covid ma i medicinali in Calabria sono rimasti in larga parte inutilizzati e, di recente, anche scaduti; quindi al momento del tutto inservibili.

Anticorpi monoclonali

Parcheggiati nelle farmacie ospedaliere, ennesimo monumento allo spreco. Si tratta degli anticorpi monoclonali Evusheld, distribuiti in tutta Italia e anche in Calabria come terapia preventiva per i soggetti particolarmente fragili e per evitare quindi lo sviluppo di forme gravi o perfino letali di insufficienza respiratoria. A differenza degli altri anticorpi monoclonali, però questo farmaco era stato reso inizialmente disponibile sotto forma di profilassi precauzionale.


Insomma, da somministrare prima di un eventuale contagio per prevenire le forme acute di insufficienza respiratoria e creare una sorta di protezione ai soggetti immunocompromessi che non fossero in grado, per la presenza di altre patologie, di sviluppare una risposta immunitaria al virus. Nello specifico, era consigliato a tutti i pazienti fragili, quindi sottoposti a trattamenti oncologici o i trapiantati di reni e così via.

Farmaci scaduti

Ma i trattamenti eseguiti in Calabria sono stati davvero pochi e una buona parte del lotto di medicinali è scaduto lo scorso 31 luglio. In alcuni casi rimasti intonsi nelle farmacie ospedaliere inutilizzati, e adesso non più utilizzabili. Eppure la somministrazione degli anticorpi non sarebbe stata affatto da sottovalutare dal momento che nella maggior parte dei casi a perdere la vita per aver contratto il covid sono proprio pazienti con comorbidità, ovvero con un quadro clinico già compromesso dalla presenza di altre patologie.

Per colpa di chi?

Difficile stabilire le ragioni del mancato uso del farmaco: forse l’assenza di direttive chiare da parte della Regione sui criteri di eleggibilità dei pazienti, forse il non coinvolgimento dei medici di medicina generale che sono coloro i quali vantano una maggiore cognizione sui soggetti da candidare alla somministrazione del farmaco. Certo è invece il fatto che adesso gli anticorpi non potranno più essere utilizzati, anzi dovranno essere distrutti.

Giornalista
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