La cerimonia

Anche a Reggio l’inaugurazione dell’anno giudiziario: «Mancano magistrati, così sono a rischio anche i processi»

Il presidente facente Bruno Muscolo: «La sfida è oggi una giustizia che dia sensibilità, cultura ed equilibrata valutazione dei valori»

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di Elisa Barresi
28 gennaio 2023
10:41
L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria
L’inaugurazione dell’anno giudiziario a Reggio Calabria

«La sfida oggi è, nella pur necessaria esigenza di rendere giustizia in termini ragionevoli e secondo modalità operative trasparenti, che si mantengano e si arricchiscano le caratteristiche proprie della giurisdizione che non può prescindere da una equilibrata valutazione dei valori con i quali quotidianamente, sempre si confronta. È quindi indispensabile che, nel rendere giustizia, vi sia un apporto di sensibilità, di cultura, di valutazioni interpretative che si pongano sempre come fattori imprescindibili per un esercizio della giurisdizione rispettoso delle norme costituzionali, dell'esigenza di assicurare l'affermazione dei diritti e il perseguimento equilibrato delle condotte penali». Con queste parole il presidente facente funzioni della Corte d'Appello di Reggio Calabria Bruno Muscolo, dopo aver ringraziato il presidente Luciano Gerardis per il lavoro svolto e i grandi risultati ottenuti in questi anni, ha aperto la cerimonia per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, snocciolato i dati che lasciamo emergere carenze significative.

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I numeri

«Ad oggi, per quanto riguarda la Corte di Appello - ha detto il presidente Muscolo - è vacante un posto di Presidente di sezione; sono vacanti 14 posti di Consigliere; un posto di Consigliere presso la sezione lavoro, mancando quindi complessivamente, 16 magistrati su 38 previsti in organico, escluso il Presidente di Corte, con una percentuale di scopertura per il posto di Presidente di sezione pari al 20%, per i posti di Consigliere pari al 51,85%, per i posti di Consigliere sezione lavoro pari al 20% (rilevazione effettuata il 9 novembre 2022)».
Ma ad emergere, evidenziando la necessità di coprire le posizioni vacanti è la costante presenza della ‘ndrangheta sul territorio, infatti «a fronte delle numerose e complesse indagini finalizzate, giudizialmente, a fronteggiare e contrastare tale fenomeno, non può corrersi il concreto rischio, per le carenze di risorse umane prima sottolineate, di non poter celebrare giusti è celeri processi presso questa Corte di Appello».


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Giornalista
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