Piazza sicura

Inchiesta su piazza Bilotti a Cosenza, al via il processo per 13 persone: ecco le accuse della Procura

Tra le persone finite a giudizio ci sono il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto e l’imprenditore Giorgio Ottavio Barbieri. Tra le contestazioni falso e turbativa d’asta (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Antonio Alizzi
12 ottobre 2021
13:22
Piazza Bilotti
Piazza Bilotti

Si è svolta questa mattina la prima udienza del processo Piazza Sicura, che tratta la realizzazione di Piazza Bilotti, una delle opere pubbliche iniziate e completate durante l’amministrazione Occhiuto. Sono tredici le persone finite davanti al tribunale collegiale di Cosenza che dovrà giudicare le accuse contestate agli imputati dal pubblico ministero della procura di Catanzaro, Veronica Calcagno, circa i reati di falso e turbativa d’asta addebitati, a vario titolo, a Giorgio Ottavio Barbieri, l’allora dirigente comunale Francesco Converso, Francesco Tucci, Gianluca Guarnaccia, Mario Occhiuto, Pasquale Torchia, Raffaella Angotti, Francesco Stellato, Carlo Vernetti, Paola Tucci, Raffaele Antonio Ferraro, Carlo Pecoraro e Antonino Alvaro.

Inchiesta Piazza Sicura, le contestazioni della Procura

Secondo il pm Calcagno, relativamente ai reati di falso ideologico e falso materiale, Francesco Tucci, quale direttore dei lavori di piazza Bilotti, tra cui il parcheggio multipiano interrato, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, il costruttore Giorgio Ottavio Barbieri, ex titolare della ditta (dichiarata fallita dal tribunale di Paola) Barbieri Costruzioni Srl, e l’ingegnere della Barbieri Costruzioni Srl, Gianluca Guarnaccia, il 18 agosto del 2015, sarebbero stati consapevoli del grave ritardo nei lavori e dell’impossibilità di concluderli entro il 30 novembre del 2015 e, nell’ambito di una richiesta di finanziamento di progetti complementari, avrebbero omesso intenzionalmente di indicare la percentuale di avanzamento dei lavori pari al 45% – nello specifico la realizzazione delle opere esterne al 90% e delle opere interne al 30% – attestando «falsamente che i lavori a carico pubblico da contabilizzare sarebbero stati rendicontati entro il 30 novembre come da cronoprogramma, che allegavano. Falso – secondo la Dda di Catanzaro – finalizzato ad incamerare dalla Regione Calabria il finanziamento delle opere complementari, da utilizzare in realtà per la prosecuzione dei lavori relativi all’opera principale».


Per la presunta turbativa d’asta, invece, sono imputati Francesco Tucci, Carlo Pecoraro, all’epoca dirigente del settore 7 Infrastrutture Mobilità del Comune di Cosenza e Mario Occhiuto. La Dda di Catanzaro, in questo caso, contesta i lavori di pavimentazione di corso Mazzini, ovvero il procedimento di affidamento dell’incarico professionale di progettazione esecutiva, direzione dei lavori e sicurezza, per un importo di 39mila euro «come voluto da Occhiuto», affidando direttamente l’incarico a Francesco Tucci. Secondo i magistrati avrebbe eluso la legge (artt. 125 D.lgs 163/2006). Le parti in questo caso si sarebbero accordati sotto la soglia dei 39mila euro.

Il terzo capo d’accusa riguarda, infine, l’inaugurazione di piazza Bilotti, avvenuta il 17 dicembre del 2016, giorno in cui gli imputati Francesco Tucci e sua figlia Paola, Mario Occhiuto, il Rup del comune di Cosenza, Francesco Converso e Antonino Alvaro, in qualità di collaudatore, avrebbero dichiarato l’avvenuto deposito presso il comune di Cosenza in data 16 dicembre 2016 della relazione a struttura ultimata comprensiva dell’esecuzione con esito positivo della prova di serraggio dei bulloni.

Per la procura di Catanzaro si tratta di una dichiarazione falsa, in quanto «l’opera non era stata strutturalmente completata, mancando una scala, e la prova di serraggio dei bulloni a quella data non era stata eseguita (verrà effettuata solo tra il 27-28 dicembre 2016) e il relativo allegato non era stato formato e depositato». Nel mirino, oltre alle travi, era finito anche il serraggio dei bulloni contestato in un altro capitolo a Francesco Tucci, secondo cui il controllo magnetoscopico delle saldature a quella data non era stata eseguito, ma effettuato poi dalla GEO.CAL il 22 dicembre 2016.

Le finalità di queste pressioni, secondo l’accusa, erano da ricercare nel fatto che il 31 dicembre 2016 la città di Cosenza ospitò il cantante spagnolo Alvaro Soler, primo concerto di Capodanno svolto in piazza Bilotti, a pochi giorni dal collaudo dichiarato dal Comune di Cosenza. Ricordiamo che successivamente il gip Guerrieri, dopo una perizia di parte, ha autorizzato il dissequestro di una parte di piazza Bilotti, tranne la zona in cui sotto ricade il Mc Donald’s e il Museo multimediale. Il processo, dopo la costituzione delle parti, è stato rinviato a febbraio 2022.

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