Diventa definitiva la condanna a sette anni e quattro mesi, per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Alfonso Sestito, 56 anni, cardiologo considerato il terminale economico al servizio della cosca Grande Aracri.
Lo ha stabilito la sesta sezione della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dall’ex primario del Policlinico Gemelli.

Sestito, implicato nell’inchiesta Thomas, coordinata dal pm Domenico Guarascio, attuale procuratore di Crotone, è considerato il terminale economico al servizio della cosca Grande Aracri per gestire condomini, acquisire terreni e il controllo dei villaggi turistici. Lo stesso collaboratore di giustizia Dante Mannolo, nelle sue dichiarazioni ha confermato la consapevolezza di Sestito di operare per conto della cosca.
Il cardiologo gestiva direttamente i servizi condominiali delle strutture turistiche ricadenti nell’area di influenza della cosca oppure utilizzava società costituite ad hoc come la Camelia srl. Inoltre come medico al policlinico Gemelli di Roma si adoperava affinché i membri della cosca Grande Aracri fruissero di permessi sanitari e attestazioni mediche in grado di influire sui giudizi di incompatibilità carceraria.

Secondo i giudici di Corte d’Appello che lo hanno condannato a sette anni e quattro mesi, Sestito nel corso del processo di secondo grado “non è riuscito di fatto a spiegare in maniera alternativa e convincente il perché aveva deciso di stringere un'alleanza economica con soggetti di cui chiaramente conosceva la valenza criminale e che proprio grazie a quelle iniziative economiche finivano per assumere con lui e grazie a lui il controllo e la gestione di una fetta consistente delle strutture turistiche della zona. Tanto si spiega invece all’evidenza proprio in una prospettiva contrattualistica e sinallagmatica che vuole che l'imputato si sia prestato ad agire imprenditorialmente facendo gli interessi della cosca certo così di garantirsi indisturbato una buona parte di quei profitti”.

La Corte di Cassazione ha condannato Sestito alla rifusione delle spese processuali nei confronti della parte civile: l’imprenditore Giovanni Notarianni - assistito dall’avvocato Michele Gigliotti - in qualità di persona offesa privata e di rappresentate legale di Alberghi del Mediterraneo.