Cittadella intitolata a Santelli ma per la legge non si può prima di 10 anni dal decesso

Provvedimento varato dalla giunta Spirlì ad appena quattro giorni dalla morte della presidente della Regione ma la norma di riferimento parla diversamente (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione
20 ottobre 2020
09:42
La cittadella regionale
La cittadella regionale

Un atto varato sull’onda dell’emotività. Non può essere definito diversamente quello che ieri ad appena quattro giorni dalla prematura e tragica scomparsa della presidente Jole Santelli morta per un male incurabile è stato assunto dalla giunta guida dal vicepresidente Nino Spirlì.

Si tratta dell’iter che dovrebbe portare all’intitolazione della Cittadella alla governatrice Jole Santelli. L’idea si era tramutata in proposta condivisa dagli assessori e anche da trenta consiglieri regionali che in modo bipartisan hanno sottoscritto un documento con il quale hanno chiesto di procedere. Ottenuto il disco verde dall’esecutivo regionale, passerà al Consiglio per la definitiva presa d'atto.


Ma il procedimento per intitolare la “casa dei calabresi” alla governatrice, non è così scontato. Tant’è che nelle scorse ore, anche Alessandro De Virgilio, responsabile dell’agenzia di comunicazione Agi, sui social ha commentato la vicenda: «Qualcuno – scrive - deve aver taciuto a Giunta e Consiglio regionale della Calabria che non si può intitolare un edificio a una persona prima di 10 anni dal decesso. Si può ottenere una deroga dal ministero dell'Interno per personalità che abbiano acquisito particolari meriti verso la nazione».

Cosa dice la legge

E in effetti la legge parla chiaro. La norma di riferimento è la numero 1188/1927 che regola la materia prevede che «l'intitolazione di nuove strade e piazze pubbliche, la variazione del nome di quelle già esistenti, nonché l'approvazione di targhe e monumenti commemorativi a persone decedute da oltre dieci anni, può avvenire soltanto previa autorizzazione del Prefetto. Per le intitolazioni, invece, a persone decedute da meno di dieci anni che si siano distinte per particolari benemerenze, è consentita, a norma dell'articolo 4 della predetta legge, la deroga da parte del Ministero dell'Interno.

 

Con circolare n. 18 del 29 settembre 1992, il Ministero dell'Interno ha fornito direttive alle prefetture, - titolari del sopradescritto potere di autorizzazione, a decorrere dal primo gennaio 1993, - circa il rilascio delle autorizzazioni per intitolazioni di vie, piazze, monumenti e lapidi, scuole ed aule scolastiche o altri luoghi pubblici a persone che siano passate a miglior vita da meno di dieci anni».

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