Sanita’ Calabria

Istanza degli infermieri precari all’Asp di Catanzaro: «Trasformate i nostri contratti»

I lavoratori assunti dall'Azienda sanitaria provinciale durante la pandemia non rientrano nella categoria di coloro che potrebbero essere stabilizzati

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di Luana  Costa
25 maggio 2022
06:30

Una formale istanza è stata indirizzata dall'avvocato Francesco Pitaro a nome di un gruppo di infermieri in servizio all'azienda sanitaria provinciale di Catanzaro al commissario ad acta. Con l'atto si chiede la trasformazione dei contratti di lavoro co.co.co in contratti di lavoro subordinato a tempo determinato a decorrere dall'inizio dell'instaurazione del rapporto di lavoro e la proroga dei contratti in scadenza il 30 giugno.

Si tratta di infermieri assunti all'Asp durante l'emergenza pandemica con contratti di collaborazione continuativa benché, secondo quanto ricostruito dal legale, «sussistono tutti gli indici caratterizzanti il rapporto di impiego subordinato e dipendente. I lavoratori - si legge nella diffida - sono obbligati a seguire orari, turnazioni e ferie autorizzati dal datore di lavoro, firmano fogli di presenza e di entrata ed uscita, esercitano la loro attività lavorativa presso una sede lavorativa individuata dal datore di lavoro, forniscono un servizio alle dipendenze del datore di lavoro in modo personale e continuativo e secondo le direttive loro impartite mentre il loro contratto co.co.co. è stato instaurato senza la previa individuazione di uno specifico progetto».


Tutto ciò secondo quanto ricostruito «lede i diritti degli infermieri» poiché «l’erroneo inquadramento formale in co.co.co. ha determinato anche l’erogazione in favore dei lavoratori una retribuzione inferiore rispetto a quella loro dovuta in relazione alla prestazione di lavoratore subordinato da loro erogata». Inoltre, il contratto di lavoro andrà a scadere nell’imminente data del 30 giugno e al momento non è stata emanata nessuna proroga o rinnovo

«I lavoratori hanno inoltre dapprima lavorato secondo un orario di lavoro pari a 35 ore settimanali e improvvisamente ed inopinatamente l'orario di lavoro è stato illogicamente ridotto a 18 ore settimanali». La richiesta fa da sfondo all'imminente possibilità aperta dalla legge di bilancio di procedere alla stabilizzazione del personale assunto durante la pandemia con un contratto di lavoro a tempo determinato. Previsione da cui però resterebbero esclusi tali lavoratori.

Giornalista
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