La giornata degli scomparsi, Penelope: «Istituire la banca dati del Dna»

La battaglia dell’associazione presieduta dall’avvocato Nicodemo Gentile. Dal 1974 a oggi oltre 250.000 sparizioni denunciate, 61.826 persone non sono mai tornate a casa

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di Redazione
12 dicembre 2020
06:08
I vigili del fuoco impegnati nella ricerca di persone scomparse
I vigili del fuoco impegnati nella ricerca di persone scomparse

«Chi dimentica, cancella e noi non dimentichiamo». È il messaggio forte che diffonde Penelope Italia Onlus, l’associazione nazionale dei familiari e degli amici delle persone scomparse. Ricorre infatti oggi, 12 dicembre, la giornata dedicata a quanti sono spariti senza lasciare traccia.

«Una giornata di sensibilizzazione nazionale al fenomeno - scrive l’associazione presieduta a livello nazionale dall’illustre penalista Nicodemo Gentile, regionale da Stefania Paparo, e della quale sono motori in Calabria Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, e l'avvocato Paola Paparo, che segue i familiari di Massimo Torregrossa -. Una giornata che vuole esser di ricordo per gli scomparsi e di sostegno alle famiglie che cercano un loro caro, ma che è, negli intenti comuni di tutti gli organi istituzionali e delle associazioni che operano sul campo, occasione per fare il punto su quello che è stato fatto finora e di quello che si può fare per contrastare il terribile fenomeno».

Secondo gli ultimi dati della relazione stilata dal Commissario Straordinario e dal Ministero dell’Interno, sono in tutto 250.008 le denunce di scomparse registrate dalle Forze dell’ordine dall’1 gennaio 1974 al 30 giugno 2020. Di queste, 188.182 riguardano persone ritrovate. Mancano ai loro cari ancora 61.826 scomparsi. Una vera e propria emergenza sociale che non può coinvolgere soltanto i familiari ma che è dolore di tutta la società civile.

«Penelope Italia, costituitasi nel 2002 proprio nel nome e in aiuto dei familiari delle persone scomparse, impegna tutte le proprie forze - spiega - per dare voce a quelle famiglie che perdendo le tracce di un proprio congiunto, non sanno come agire nelle prime ore dall’evento, ore che sappiamo esser sempre determinanti».

Oggi Penelope Italia è una realtà presente in quasi tutte le regioni italiane. I familiari degli scomparsi, nel corso di questi anni, sono stati affiancati da professionisti forensi, medici e psicologi che, volontariamente e con dedizione hanno messo e mettono a servizio delle famiglie, le loro competenze.

E di battaglie Penelope Italia nel corso dei suoi diciotto anni ne ha combattute e vinte. L’istituzione della figura del Commissario straordinario per le persone scomparse in seno al Ministero dell’Interno e l’approvazione della legge 203 del 14 novembre 2012, la quale regola le azioni che le forze dell’ordine devono mettere in campo immediatamente nei casi di scomparsa, sono solo due tra gli obiettivi più importanti che sono stati conseguiti. Ve ne sono altri da raggiungere.

Oggi, Penelope Italia si sta battendo per «ottenere di istituire una banca dati con i profili Dna del congiunto più prossimo allo scomparso, per far sì che, al ritrovamento di un cadavere ignoto, si possa eseguire immediato confronto. Tante sono le salme senza nome - chiosa l’associazione - che hanno sicuramente qualcuno che, ignaro del suo destino, continua a cercarlo vivo».

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