Lamezia, bimbi disabili senza cure. I genitori: «Manca il personale»

VIDEO | Madri e padri esasperati chiedono un incontro urgente al commissario Cotticelli altrimenti, avvertono, ricorreranno ad altre forme di protesta

di Tiziana Bagnato
24 ottobre 2019
13:23

Non ce la fanno più i genitori di bambini affetti da disabilità che vengono seguiti dal Servizio di recupero e rieducazione funzionale dell’Unità operativa dipartimentale Fragilità e cure intermedie di Lamezia.

 


Da ormai un anno protestano, inviano pec, fanno denunce e chiedono attenzione ma con scarsi, scarsissimi risultati. Oggi davanti al Giovanni Paolo II, insieme al portavoce Claudio Mercuri, hanno protestato e lanciato il loro ultimo appello al commissario ad acta Cotticelli.

 

Chiedono un incontro, altrimenti, avvertono passeranno ad altre forme di protesta più eclatanti. La dead line è fissata per domani a mezzogiorno, dopo di che valuteranno come muoversi. Sono più di mille i bambini autistici, iperattivi, con ritardi o paraplegici in cura nella struttura, ma mancano tante, troppe figure e così i piccoli, denunciano i genitori, vengono seguiti a singhiozzo o si è costretti ad andare in strutture private.

Mancano, spiegano queste mamme e papà coraggio, diverse figure. Da quella di un neuropsichiatra infantile nel reparto e nel Distretto dipartimentale ex Saub fino a logopedisti, psicomotricisti ed educatori.

Non piace ai genitori nemmeno il luogo dedicato alle terapie, si tratta dello stesso immobile in cui ha sede il Serd. Qui il via vai di persone con problemi di tossicodipendenza è continuo, le bottigliette di metadone sono ovunque e, ci riferiscono i genitori, si sarebbero viste anche siringhe a terra. Da qui la richiesta a Cotticelli di venire a vedere di persona quanto prima quello che sta accadendo.

Giornalista
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