Covid a Lamezia, il coordinamento Sanità 19 marzo chiede la chiusura delle scuole

Dopo l’aumento dei casi di positività in città l’associazione sollecita una presa di posizione di sindaco, asp e Regione: «C'è preoccupazione»

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di T. B.
21 ottobre 2020
18:30

Chiudere subito le scuole. È quanto chiede il coordinamento Sanità 19 marzo in seguito agli aumenti dei contagi da Covid in città. Contagi dislocati in diversi settori pubblici e scuole che stanno facendo non solo crescerel’asticella numerica dei casi, ma anche generando timori e inquietudini.

«Il Coordinamento Sanità 19 Marzo - spiega una nota - ha accolto lo sfogo dei genitori che sono angosciati e seriamente preoccupati, anche perché si aspetta l’esito di altri tamponi e il numero potrebbe ancora aumentare». «Negli ultimi giorni – spiegano i componenti del comitato – la situazione epidemiologica nella nostra comunità desta forte preoccupazione. Mantenere la calma è certamente un dovere da parte di tutti, ma non è possibile trascurare il fatto concreto che solo nelle ultime si sono registrati molti casi».


«E se all’inizio – fa notare il coordinamento - i casi erano circoscritti in ambito familiare, adesso si stanno allargando a macchia d’olio coinvolgendo dipendenti che lavorano in strutture pubbliche come Inps, Tribunale,Centro Neurogenetica e scuole. Nessuno vuole mettere in atto una caccia alle streghe – sottolineano– e siamo vicini alle persone contagiate e alle loro famiglie invitando ad una maggiore comprensione tutti ma dobbiamo essere razionali e capire che la chiusura delle scuole, quali principali centri di aggregazione dei nostri figli, deve avvenire in maniera repentina».

«Il nostro unico obiettivo è tutelare la nostra salute e, soprattutto, quella dei nostri figli. Sappiamo benissimo cosa dicono le linee guida e riteniamo che quanto previsto, diretto alla chiusura del presidio scolastico come ultima istanza per cercare di garantire l’istruzione degli studenti, potrebbe non bastare. Riteniamo che, almeno fino a quando la circolazione virale non lo consenta, possano intraprendersi misure quali la didattica a distanza».

L’associazione si rivolge al presidente facente funzioni della Regione Spirlì, al prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, al sindaco Mascaro e ai vertici dell’Asp per «mettere in atto tutte quelle misure che possano evitare l’aumento dei contagi, prima che sia troppo tardi. Chiediamo che la salute degli studenti ispiri e venga tutelata anche prima di altri diritti se necessario».

 

Giornalista
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