Lamezia, infermieri: «Trasferimenti da Chiaravalle? L'ospedale è impreparato»

Per il sindacato Nursing Up è necessario un impegno economico straordinario che renda il Giovanni Paolo II a misura di Covid-19. Dalle lavapadelle ai tamponi, passando per calzari, mascherine, personale sanitario, tecnici, medici, al momento mancherebbe tutto

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di T. B.
31 marzo 2020
14:04

Dalle lavapadelle ai tamponi, passando per calzari, mascherine, personale sanitario, tecnici, medici. Gli infermieri dell’Asp di Catanzaro, rappresentanti dal sindacato Nursing Up, fanno il punto e chiariscono in una nota come al momento il presidio di Lamezia sia totalmente inadeguato a farsi carico tour court dei contagiati da Covid-19 della residenza sanitaria di Chiaravalle.

 


La sigla sindacale, rappresentata da Fabio Bruschi, spiega di attendere dal Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie e dalla Regione Calabria un impegno economico straordinario, maggiore rispetto a quello già stanziato per gli ospedali Hub PuglieseCiaccio e Mater Domini, «affinché il gap che hanno creato sia finalmente colmato attrezzandolo di tutto ciò che sia necessario».

 

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Le richieste dei sanitari

In particolare, si chiede di :«Adeguare il numero di personale sanitario e ospedaliero per i reparti Covid compresi medici e tecnici di radiologia e di laboratorio in numero sufficiente secondo esperienza attuale degli ospedali Hub; acquistare strumentazione e prodotti per eseguire i tamponi in modo da ottenere risposte in tempi celeri; forniture e pose in opera per la realizzazione di opere ritenute necessarie al contenimento e diffusione del l'epidemia; predisporre gli interventi necessari per installazione apparecchiature Tac adiacenti al Pronto Soccorso».

 

E poi ancora: «termoconvertitori aria calda da utilizzare nelle tende; Dpt (maschere chirurgiche - ffp2-ffp3-occhiali protettivi- visiere protettive- tute-calzari-guanti) in numero adeguato e barelle per biocontenimento per ambulanze; strumentario sanitario adeguato alle esigenze dei reparti Covid 19 (lavapadelle - letti -supporti per posizione prona- piantane per fleboclisi- carrelli multifunzione per strutture sanitarie); dispositivi medici specialistici emergenza Covid (monitor multiparametrici- generatori di flusso dispositivi per ossigenoterapia e, infine, aumento orario di lavoro per servizio di pulizia-sanificazione-sanitizzazione successivo ad accordi con la Direzione Generale».

 

«Non vorremmo – chiosa il sindacato - che l’Asp di Catanzaro con annesso presidio ospedaliero di Lamezia Terme, sede del Dea (Dipartimento emergenza accettazione) di primo livello, si stia attrezzando ad affrontare questa emergenza Covid con un piano operativo in funzione delle esigue disponibilità economiche sin qui messe a disposizione».

Giornalista
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