Lande desolate, l'imprenditore Giorgio Barbieri lascia il carcere

Per il professionista, realizzatore dell'impianto sciistico di Lorica e dell'aviosuperficie di Scalea, sono stati disposti i domiciliari. Immutata la posizione del dirigente regionale Zinno mentre il direttore dei lavori, Guido è stato sottoposto ad una misura interdittiva 

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di Francesca  Lagatta
7 gennaio 2019
17:58

Le novità per gli indagati dell'inchiesta "Lande desolate", che vede indagato anche il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, riguardano principalmente l'imprenditore edile Giorgio Ottavio Barbieri, realizzatore dell'impianto sciistico di Lorica e dell'aviosuperficie di Scalea, e Carmine Guido, direttore dei lavori realizzati nel cuore della Sila. Per il primo, che si trovava in carcere, nella giornata odierna il Tribunale della Libertà ha stabilito che continuerà la sua detenzione cautelare ai domiciliari, il secondo invece, che era già detenuto in regime di arresti domiciliari, è stato rimesso in libertà e sottoposto a una misura interdittiva. Rimane immutata la misura cautelare per il dirigente della Regione Calabria, Luigi Zinno, che sta scontando l'arresto nella sua abitazione.

«Imprenditore senza scrupoli»

Giorgio Ottavio Barbieri è l'unico indagato della vicenda giudiziaria, scoppiata lo scorso 17 dicembre, ad aver varcato la soglia del carcere.  Dagli investigatori viene descritto come un imprenditore senza scrupoli, alla guida di un’impresa “priva di adeguate capacità tecniche e finanziarie per la simultanea e positiva realizzazione di lavori di particolare complessità, abituato a colludere con altre imprese, con i locali potentati mafiosi e con i pubblici funzionari al fine sia dell’aggiudicazione delle gare pubbliche che della loro esecuzione nell’ottica della maggiore locupletazione possibile di denaro pubblico”.


L'inchiesta "Lande desolate"

L'inchiesta "Lande desolate" vede la luce grazie alla firma del Gip  Pietro Caré e prende il nome da una frase pronunciata da un funzionario che, al telefono con il suo interlocutore, parla dell'area su cui sorge l'aviosupeficie di Scalea definendola, appunto, una landa desolata.

L'ordinanza si compone di 136 pagine e narra di presunte vicende affaristico-politiche che gravitano attorno alla realizzazione dell'impianto sciistico di Lorica, l'aviosuperficie di Scalea e piazza Bilotti a Cosenza, ex piazza Fera. Nell'indagine finiscono 17 persone, tra cui il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, sottoposto ad obbligo di dimora nella sua San Giovanni in Fiore.

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