Le Iene, il giornalista calabrese Antonino Monteleone aggredito a Napoli

Il 36enne e l'operatore oggetto di schiaffi, spintoni e minacce per aver scoperto una sala slot clandestina all'interno di un ristorante chiuso per le misure anti Covid

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di Redazione
31 marzo 2021
19:12
L’aggressione a Monteleone in un frame del servizio
L’aggressione a Monteleone in un frame del servizio

Il giornalista calabrese Antonino Monteleone, inviato de “Le Iene”, e l’operatore Marco Occhipinti sono stati aggrediti durante la realizzazione del loro ultimo servizio per il programma di Italia uno, andato in onda iera sera. L’episodio si è verificato a Napoli, nel quartiere periferico Agnano, dopo che avevano scoperto una sala slot clandestina all’interno di un ristorante chiuso per le misure anti Covid previste dalla zona arancione.

Come sono andati i fatti, che hanno visto coinvolto il 36enne originario di Reggio Calabria, lo spiega la stessa redazione de “Le Iene” sul proprio sito web: «Ecco tutto quello è successo: il bar è aperto e la sala slot interna è apparentemente vuota, si vedono anche due macchinette spente. L’inviato chiede al gestore se può giocare ma gli rispondono che le macchinette sono spente da un anno. Guardandosi intorno nota però una macchinetta illuminata in mezzo alla sala, è una di quelle cambia soldi che serve proprio per giocare alle slot. Ma se queste ultime sono davvero tutte spente, a cosa servirà mai la macchinetta cambia soldi accesa? si chiede Monteleone. Qualche istante dopo nota un movimento strano vicino ad una porticina che sembrerebbe essere l’ingresso alla zona ristorante che però è chiuso, quindi, per capire cosa accade al suo interno, decide di entrare. Lì scopre la sala illegale: una decina di macchinette illegali in funzione con relativi giocatori in azione».


Da lì a poco, giornalista e operatore verranno aggrediti con schiaffi, spintoni e minacce fino ad essere mandati via. Il tutto - spiegano "Le Iene" - per aver messo in luce come, mentre il gioco legale è fermo e migliaia di operatori da ormai un anno sono in ginocchio a causa della pandemia e della conseguente crisi, quello illegale invece dilaghi

Una circostanza sottolineata anche dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, che ha dichiarato: «Giocare attraverso percorsi illegali è totalmente da sconsigliare, perché così si sovvenziona la mafia, la camorra, la 'ndrangheta». 

Ad Antonino Monteleone, all’operatore Marco Occhipinti e alla redazione de “Le Iene” va la piena solidarietà del direttore Pasquale Motta e dell'intera redazione di LaC News24.

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