Limbadi, il sindaco dopo l'aggressione in municipio: «Non mi lascio intimorire»

Un uomo si è scagliato contro il primo cittadino Pantaleone Mercuri nel suo ufficio facendolo cadere. All'origine di tutto la realizzazione di un parco giochi per bambini

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di Cristina Iannuzzi
16 marzo 2021
10:12
Il municipio di Limbadi e, nel riquadro, il sindaco Mercuri
Il municipio di Limbadi e, nel riquadro, il sindaco Mercuri

«Non ho paura, sono solo preoccupato per la mia famiglia e per i miei concittadini». Così il sindaco di Limbadi Pantaleone Mercuri all’indomani dell’aggressione subita nel suo ufficio, aperto a tutti, anche a chi non ha gradito quegli interventi di recupero e la valorizzazione di un parco destinato ai bambini.

Sarebbe stato proprio il rifacimento dei giochi all’interno del parco del quartiere Monteverde, nei pressi delle case popolari, a fare scattare il malcontento di uno dei residenti. L’uomo, ieri mattina poco dopo le 9.30, si è presentato al Municipio. «La porta dell’ufficio era aperta, come al mio solito, quando è entrato quest’uomo che senza neanche presentarsi ha iniziato ad inveire contro la mia persona chiedendo di rimuovere immediatamente i giochi del parco». Durante l’animata discussione l’aggressore, avrebbe anche fatto riferimento ad una denuncia contro ignoti presentata dal sindaco una settimana prima, a seguito dei danneggiamenti dei giochi che il Comune stava impiantando all’interno del parco.


«Non capivo cosa volesse – racconta Leo Mercuri – ma ho tentato di calmarlo spiegandogli di essere il sindaco della città, ruolo che mi impone di tutelare creare spazi per i bambini che – ho aggiunto – sono sacri».

Parole che hanno fatto scattare la rabbia incontrollata dell’uomo, che si è scagliato contro il sindaco tentando di colpirlo con i pugni. «Sono riuscito a schivare i colpi proteggendomi con il braccio, ma nel tentativo di difendermi sono caduto a terra». Solo l’intervento della segretaria Adriana Avventura che si è frapposta tra i due, ha fatto desistere l’aggressore che ha guadagnato l’uscita tra gli sguardi attoniti dei presenti.

Sul posto i carabinieri della vicina Stazione che hanno raccolto la denuncia del sindaco, ascoltando anche i testimoni presenti alla scena. «Mi sento tramortito da tanta violenza – ha commentato – ma non mi lascio intimidire da alcuno. L’unico mio pensiero è andato ai miei figli e a mia moglie e alla città che ho deciso di guidare con sincero spirito di servizio. Ho 68 anni, mi sarei potuto godere la pensione da biologo, ma credo nel cambiamento e volevo fare qualcosa per questa mia amata terra». Un obiettivo che il primo cittadino intende portare avanti.

L‘aggressione ha suscitato rabbia e sgomento da parte della collettività. Numerosi gli attestati di vicinanza al primo cittadino. Solidarietà che sarà manifestata nel corso di un consiglio comunale straordinario che si svolgerà domani, mercoledì 17 marzo.

Giornalista
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