Cerva (CZ) - Non c'è stato nulla da fare per Pietro Borelli. L'uomo residente a  Cerva (centro della Presila catanzarese), picchiato e ridotto in fin di vita dal figlio poco più di un mese addietro, è deceduto nella giornata di ieri nel Reparto di Rianimazione dell'ospedale "Pugliese" di Catanzaro.

Le condizioni del sessantatreenne, d'altronde, erano apparse disperate sin dal momento del suo ricovero avvenuto lo scorso sette dicembre. E i bollettini medici diramati dall'equipe che lo aveva preso in cura non avevano lasciato spazio a molte illusioni.

Fatale – come da previsioni - il "trauma cranico e facciale" provocato all'anziano dal figlio nel corso di  un violento litigio, scoppiato per futili motivi. Un'aggressione nella quale era rimasta coinvolta non senza conseguenze pure la moglie della vittima, Lucia Caligiuri di sessant'anni. Scampata alla morte,  nonostante l'erede non le avesse riservato trattamento migliore.

A giudicare dalle ricostruzioni investigative, ripetuti sarebbero stati i tentativi di farla precipitare dal balcone di casa, dopo averle procurato varie ferite al capo oltre che  al volto. E decisivo, per evitare alla donna conseguenze peggiori, si sarebbe rivelato l'intervento deciso dei carabinieri della Stazione di Sersale e della Compagnia di Sellia Marina.

L'assassino, attualmente detenuto e di cui non si conosce con esattezza lo stato psichico nel quale ha agito, rischia ora di pagare a caro prezzo l'aggressione nei confronti dei genitori. Con la morte del padre, cambia, per lui il capo d'imputazione: Carmine Borelli dovrà rispondere, infatti, dell'accusa di omicidio oltre che di quella di tentato omicidio.