La trasformazione

Locri, da struttura confiscata alla ‘ndrangheta a modello di sostenibilità: ecco l’ostello del Goel

VIDEO | L’edificio è ora una  moderna struttura ricettiva con quindici camere triple con bagno, condizionatore e balconcino. Linarello: «Il nostro progetto di cambiamento per dare alla Calabria un futuro luminoso»

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di Ilario  Balì
21 settembre 2021
12:19

L’eco-Ostello “Locride”, è una struttura gestita dal gruppo cooperativo GOEL, ulteriormente rinnovato grazie ad un progetto sostenuto da Fondazione Con Il Sud e Fondazione Peppino Vismara. L’edificio offre 45 posti-letto e un’immersione in un futuro sostenibile, attraverso i prodotti realizzati dalle cooperative sociali.

L’edificio è un bene confiscato alla ‘ndrangheta nel 2005. Finanziato con i fondi del PON Sicurezza e ristrutturato dal Comune di Locri, è ora una moderna struttura ricettiva con quindici camere triple con bagno, condizionatore e balconcino. La prima gara di assegnazione gratuita agli enti non-profit, il 9 aprile del 2016, andò deserta nello sconcerto generale. GOEL decise a quel punto di scendere in campo, perché non fosse la paura a prevalere. Il 27 ottobre 2016, l’Amministrazione comunale ripropose il bando e ad aggiudicarselo è stato proprio GOEL. Nel luglio 2020 l’Ostello è stato inserito tra le strutture del progetto “Legalitour” a cura del MIUR e della Commissione Parlamentare Antimafia, il cui protocollo d’intesa è stato firmato proprio a Locri. Oggi, l’eco-Ostello “Locride” completa la sua parabola evolutiva, per divenire un caso esemplare, all’avanguardia a livello nazionale, di bene confiscato modello di sostenibilità sia ecologica che sociale.

«Questo progetto dimostra, ancora una volta, la grande capacità del Terzo Settore di realizzare iniziative che creano sviluppo vero anche nei territori più difficili - ha affermato il presidente di Fondazione Con il Sud Carlo Borgomeo - Qui c’è tutto: il coraggio di non arrendersi davanti alle intimidazioni, il desiderio di restituire alla comunità qualcosa che gli era stato tolto e di farlo arricchendo questi spazi e riempiendoli di opportunità e, ancora, la capacità di sperimentare soluzioni alternative, che mettano al centro non solo l’individuo ma anche l’ambiente»

«A suo tempo chiedemmo al Comune di Locri di chiamare “Locride” questo Ostello - ha sottolineato il presidente di GOEL – Gruppo Cooperativo Vincenzo Linarello - Avevamo già in mente di trasformarlo in un esempio di sostenibilità ambientale e sociale. Lo abbiamo chiamato “Locride” perché chi accoglieremo si potrà calare nel progetto di cambiamento che GOEL vuole costruire per la Locride e la Calabria intera: un futuro luminoso, fatto di etica, ecologia e mutualismo».


Giornalista
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