‘Mala Sanitas’ a Reggio: non parlano i medici arrestati

Sono comparsi davanti al giudice questa mattina tre dei quattro medici arrestati nell’operazione ‘Mala Sanitas’ che ha permesso di svelare una vera e propria macchina del falso nel reparto di Ginecologia e Ostetricia degli Ospedali ‘Riuniti’, messa in piedi da medici e infermieri per coprire gravi casi di malasanità
di Redazione
22 aprile 2016
16:09

Tre dei quattro medici arrestati, Filippo Saccà, Daniela Manuzio, nonché l'ex primario Pasquale Vadalà, hanno scelto di non rispondere davanti al Gip. Le accuse sono gravissime: i medici finiti agli arresti domiciliari avrebbero messo in piedi un impressionante e agghiacciante sistema per coprire gravissimi errori medici. All’appello di stamani, presenti i pubblici ministeri Roberto Di Palma e Annamaria Frustaci.

 


Il quarto medico arrestato, Alessandro Tripodi, nipote dell'avvocato Giorgio De Stefano, considerato esponente dello storico clan di Archi e recentemente coinvolto nell'inchiesta "Sistema Reggio, comparirà davanti al Gip la prossima settimana.


Diversi gli episodi di presunta malasanità che sarebbero stati contestati e che riguardano, in particolare, il decesso, in due distinti casi, di altrettanti bimbi appena nati oltre che le lesioni irreversibili subite da un altro bambino, dichiarato invalido al 100%, i traumi e le crisi epilettiche e miocloniche di una partoriente.

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