Maxi sequestro di novellame tra Crotonese e Reggino: sanzioni per 50mila euro

Sotto sequestro centocinquanta cassette di bianchetto, per un peso totale di quasi una tonnellata. Intensificati i controlli in mare per arginare un'attività di pesca giudicata devastante per l'ecosistema marino

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di Redazione
23 gennaio 2021
12:57

Più di 150 cassette contenenti novellame di sarda, più comunemente chiamato “bianchetto” o “nannata”, per un peso di quasi una tonnellata, sono state sequestrate dai militari della Guardia Costiera calabrese nell’ambito dell’operazione denominata "Nuova nata" messa in campo dalla Direzione marittima di Reggio Calabria.

Sequestri nel Crotonese e nel Reggino

La scorsa notte i militari della Capitaneria di Porto di Crotone hanno intercettato nel Comune di Crucoli un veicolo con a bordo 560 chili di esemplari di “bianchetto” (sardina pilchardus) sottomisura, elevando una sanzione amministrativa pari ad euro 25.000 e relativo sequestro del prodotto ittico.


A Villa San Giovanni, personale militare della Capitaneria di Porto di Reggio Calabria ha intercettato un furgone con a bordo 360 chili di novellame di sarda, elevando una sanzione amministrativa di euro 25.000 al conducente.

Ulteriore attività è stata svolta dal personale della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro che ha posto sotto sequestro novellame di sarda sottomisura misto a “cicerello”, venduti illegalmente per le vie cittadine.

Una parte del prodotto ittico posto sotto sequestro è stato donato in beneficenza a seguito della certificazione del Veterinario dell’Asp che ne ha attestato l’idoneità al consumo umano, mentre un’altra parte non è stato giudicato idoneo al consumo e quindi è stato distrutto.

Intensificati i controlli

In questo periodo uomini e donne della Guardia Costiera Calabrese hanno intensificato i controlli in mare, lungo la costa e sulle strade, con l’ausilio di mezzi aerei e navali, snodi fondamentali per la commercializzazione del prodotto ittico nel florido mercato clandestino calabrese e siciliano, dove la richiesta continua a risultare altissima.
Questa tipologia di pesca, nonostante risulti devastante per l’ecosistema marino in quanto i pesci vengono prelevati dal mare ancora non sviluppati e pertanto gli si preclude la possibilità di svilupparsi, è particolarmente diffusa soprattutto nelle marinerie pugliesi, calabresi e siciliane, dove il mercato è fiorente. La commercializzazione di tale prodotto ittico è estremamente remunerativa, basti pensare che il costo di vendita al dettaglio di un kg di questo prodotto può arrivare fino a 30 euro.

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