Mileto, danneggiata la scultura dedicata a Nicholas Green nel parco urbano
In pezzi la raffigurazione del viso del bimbo statunitense ucciso il 29 settembre del 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria. In corso le indagini per risalire ai responsabili
Inquietante episodio nella notte a Mileto che si registra tra l'altro nel momento storico in cui la Prefettura di Vibo Valentia ha deciso il mese scorso di nominare una Commissione di accesso agli atti al fine di accertare eventuali infiltrazioni mafiose all'interno del Comune. Questa mattina chi si accinge ad entrare nel parco urbano (ex Foro Boario) si trova la scultura con il volto di Nicholas Green gravemente danneggiata.
Per terra, infatti, la scultura posta sulla lastra marmorea che immortala il viso dello sfortunato bambino statunitense, ucciso il 29 settembre del 1994 sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria in un fallito tentativo di rapina. L'auto sulla quale viaggiava era stata presa a noleggio dai genitori Reginald e Maggie Green. A bordo anche la piccola Eleanor. Un fatto di cronaca che fece il giro del mondo, anche perché i genitori di Nicholas decisero di donare gli organi del bimbo di 7 anni permettendo di salvare altre vite e aiutare la diffusione della donazione degli organi all'epoca quasi inesistente in Italia.
L’intitolazione del parco urbano a Nicholas Green è avvenuta il 5 ottobre scorso per volontà dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano, nell’ambito dell’annuale “Giornata della Legalità”. Una cerimonia - presente anche il vescovo Attilio Nostro - con tanto di svelamento della targa in marmo dedicata al piccolo bimbo statunitense, realizzata dal maestro vibonese Antonio La Gamba. Sulla lastra rimane ancora la significativa scritta: “Ho seminato più di un fiore, ho seminato vite, ho seminato amore”, a sottolineare l’importanza del gesto d'amore dei genitori di Nicholas di donare gli organi del figlio.
La scultura che immortala il volto di Nicholas si trova ora mestamente spaccata e “violentata” per terra. Toccherà adesso ai carabinieri della locale Stazione cercare di capire la matrice dell’ignobile gesto. Al riguardo, utili potrebbero risultare le immagini a circuito chiuso delle telecamere poste all’esterno di alcune vicine abitazioni private.