Inchiesta Mala gestio, sigilli ad altri 2 milioni di euro a noti professionisti

Il sequestro fa seguito all'operazione scattata nei giorni scorsi che ha portato all'arresto di otto professionisti. Le ulteriori indagini delegate hanno permesso di individuare ulteriori condotte distrattive in capo a un'impresa di costruzioni edili

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di Redazione
9 ottobre 2019
09:30
La conferenza stampa dell’operazione Mala Gestio
La conferenza stampa dell’operazione Mala Gestio

La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro d'urgenza di beni per un importo totale di 2 milioni di euro emesso dalla Procura di Reggio Calabria nei confronti di professionisti indagati a vario titolo in concorso per bancarotta fraudolenta per il fallimento della società Gst srl. Si tratta del seguito dell'operazione "Mala Gestio", che nei giorni scorsi ha portato all'arresto di otto professionisti e al sequestro di 5 milioni di euro per il fallimento della Multiservizi Spa e della Gst srl.

La Multiservizi era la società mista del Comune di Reggio Calabria che si occupava di fornire i servizi primari ma le cui risorse secondo l'accusa sono state drenate dalla Gst per poi confluire nelle tasche degli indagati, alcuni dei quali ritenuti contigui alle principali cosche di 'ndrangheta cittadine: Condello, Libri, Tegano e De Stefano. Le ulteriori indagini delegate dalla Procura ai finanzieri hanno permesso di individuare ulteriori condotte distrattive in capo a un'impresa di costruzioni edili, la Annadue Costruzioni srl, e da altri 6 professionisti che avrebbero ricevuto dalla Gst somme di denaro in maniera non dovuta e privilegiata.  


 

In particolare al legale rappresentante pro tempore dell'impresa è contestata una condotta distrattiva risalente al 2010 quando fu stipulato un contratto preliminare per l'acquisto di un immobile, mai trascritto nei registri immobiliari. All'atto del preliminare la Gst versò un acconto di 240 mila euro, 40 mila dei quali a titolo di iva, senza che poi seguisse la conclusione del contratto definitivo e senza che gli amministratori della Gst si attivassero per chiedere la restituzione dell'anticipo. Ai sei professionisti vengono contestate complessivamente operazione di natura distrattiva per un importo totale di un milione e ottocentomila euro per i compensi ricevuti così ripartiti: al commercialista Domenico Pensabene, euro 978.521; all’architetto Corrado Trombetta, euro 475.056; all’avvocato Alessandro Pellegrino euro 133.643; all’avvocato Francesco Giuffrè euro 28.000; all’avvocato Lidia Barbaro euro 52.000; al ragioniere Antonio Francesco Rogolino euro 104.196.

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