Feste e Covid

Natale a casa e in pochi: in Calabria si restringono le tavolate ma si allungano le file per i tamponi

VIDEO | Si festeggia in famiglia tra parenti stretti, regali a basso budget ma ressa in farmacia per i test Covid dopo l’aumento dei contagi

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di Tiziana Bagnato
24 dicembre 2021
06:32

Tavolate ridotte, solo parenti stretti, distanziamento ove possibile. La nuova ondata pandemica fa paura e così anche le festività vengono riorganizzate e vissute con un altro spirito, anche in Calabria dove le feste sono da sempre l’occasione per riunirsi in grandi numeri.

Ora che il virus è tornato a viaggiare spedito, anche tra vaccinati il timore predomina sul concetto di famiglia allargata. C’è chi festeggerà solo con i figli rientrati da fuori, chi non vede l’ora per godere di un po’ di calore con i nipotini, ma senza unire troppi nuclei. A tavola la sera della vigilia e per il pranzo di Natale solo il parentato più stretto, niente baci e abbracci per gli auguri.


Le intenzioni dei calabresi

«Starò a casa, in famiglia» è la risposta più frequente. I nonni i più coccolati, quelli immancabili e da non lasciare soli. «Non credo di andare a trovare parenti e amici in queste feste, sarebbe come mandare all’aria mesi di sacrificio – ci dice una donna uscendo da un supermercato -. Ormai siamo in gioco, ho fatto da poco la terza dose e sono stata anche molto male, ma se necessario farò anche la quarta e continuerò ad attenermi a tutte le regole pur di uscire da questa situazione. Bisogna essere responsabili».

Ma c’è anche chi non intende cambiare abitudini per il Covid e alla “grande rimpatriata non vuole rinunciare”: «Siamo ormai tutti vaccinati, chi più, chi meno. Sarà un Natale come quello degli anni passati».

Sul cibo non si risparmia

I supermercati sono pieni, lunghe le file alle casse, carichi i carrelli di chi esce. Code anche davanti alle pescherie e ai negozi di surgelati. Gli affari non sembrano risentire del Covid per chi vende generi alimentari.

I locali che sponsorizzano pranzi di Natale non mancano, ma hanno poca presa. La media è di 35 euro a persona, 140 euro per una famiglia di quattro componenti, 280 nel caso si uniscano due nuclei familiari, ma le intenzioni non sembrano essere queste.

Ripartito lo shopping ma con piccoli budget 

Intanto, le strade del centro sono ostaggio del traffico e i negozi lavorano a ritmo serrato. In queste settimane hanno recuperato parte di quanto perso nei mesi di crisi ma chi decide di fare un pensiero ha un budget ridotto. «Si vende di più ma a piccoli prezzi, si fanno i cosiddetti “pensierini”», ci dice un commerciante. Intanto, i negozi di abbigliamento hanno iniziato a sponsorizzare promozioni, dal due più uno, agli sconti.

Farmacie prese d'assalto per i tamponi

Purtroppo le file non mancano in farmacia, dove diventa difficile prenotare un tampone. «Ai no vax – ci spiega un farmacista – si sono aggiunti coloro che hanno avuto contatti con positivi o hanno sintomatologia febbrile. Fino a pochi giorni fa riuscivamo ad effettuare tamponi anche a chi lo chiedeva al momento, da qualche giorno non è più possibile, le richieste sono raddoppiate».

Giornalista
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