Centinaia di armi micidiali a disposizione della 'ndrangheta: 28 arresti tra Locri e Siderno

Anche otto obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. L'operazione condotta dalla Polizia di Reggio Calabria e coordinata dalla Dda. Smantellata organizzazione criminale vicina alle cosche Commisso e Cataldo NOMI-VIDEO 

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di Redazione
26 giugno 2018
07:08

Si è svolta dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, finalizzata all’esecuzione di 36 provvedimenti di custodia cautelare (15 in carcere, 13 agli arresti domiciliari e 8 di presentazione alla polizia giudiziaria) nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi clandestine collegata e funzionale alle attività della ‘ndrangheta; associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; nonché di un’ampia gamma di delitti in materia di detenzione e porto illegale di armi clandestine, fra cui pistole, fucili mitragliatori e armi da guerra con relativo munizionamento, e di coltivazione di numerose piantagioni di canapa indiana e cessione di droga, prevalentemente hashish e marijuana. 

I dettagli dell’operazione Arma cunctis

“Arma Cunctis” è il nome che gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e del Commissariato di Siderno hanno dato all’operazione nel corso della quale, durante la notte, nella provincia di Reggio Calabria, sono stati eseguiti numerosi arresti e perquisizioni. L’inchiesta della Dda di Reggio Calabria ha consentito di individuare l’assetto organizzativo e l’operatività di una pericolosa struttura criminale - cui fanno parte soggetti (Bruno Filippone e Francesco Filippone) ritenuti vicini alla cosca Commisso di Siderno  e appartenenti (Domenico Zucco  e Giuseppe Zucco classe 1961) alla cosca Cataldo di Locri - che gestiva nell’area della Locride e in altre parti della provincia di Reggio Calabria un impressionante traffico di armi clandestine. Ricostruiti i ruoli degli indagati all’interno della compagine criminale (Antonio Lizzi,  Giuseppe Arilli e Bruno Filippone al vertice del sodalizio;  Maurizio Napoli e in posizione apicale con il ruolo di stabili fornitori; altri indagati in posizione subordinata, in qualità di collaboratori, corrieri, intermediari tra venditori e acquirenti).


Sequestrate centinaia di armi

Nel corso delle attività investigative sequestrati fucili e pistole con numeri di matricola cancellati. L’inchiesta svela come i soggetti contigui alla cosca Commisso di Siderno e appartenenti alla cosca Cataldo di Locri, strutturati in una temibile consorteria criminale, abbiano avuto la capacità di gestire il traffico di centinaia di armi micidiali di ogni genere e calibro, fra cui i famigerati fucili mitragliatori AK 47 Kalashnikov, pistole calibro 9 luger, Walter PPK, cal. 44 magnum.

Utilizzato linguaggio criptico tra i sodali

I sodali delle due organizzazioni criminali per comunicare tra loro al telefono utilizzavano, in molti casi, un linguaggio criptico al fine schermare il vero oggetto delle conversazioni, riferibile ad armi e droga. I poliziotti reggini sono riusciti a decifrare ugualmente i termini convenzionali usati dai trafficanti, anche attraverso difficili ed estenuanti servizi di osservazione e pedinamento degli indagati che si sono conclusi con il sequestro di armi e l’arresto dei corrieri. Determinanti le intercettazioni telefoniche, ambientali e di video ripresa disposte dalla  Dda di Reggio Calabria. Gli elementi acquisiti dalle attività di captazione hanno portato alla luce anche un articolato traffico di marijuana e hashish. Contestati anche diversi episodi di coltivazione, in siti impervi, di numerose piantagioni di canapa indiana, di raccolta e lavorazione delle piante, di immissione nei mercati illegali della sostanza stupefacente prodotta in quantità ingenti. Ricostruiti la struttura organizzativa e i ruoli ricoperti, all’interno del sodalizio, dai singoli indagati (in posizione verticistica Antonio Lizzi e Bruno Filippone, in posizione subordinata Francesco Catanzariti, Antonio Filippone , Michele e Domenico Romeo). Contestati anche diversi episodi di cessione di sostanza stupefacente. Sequestrati alcuni mezzi utilizzati dai trafficanti nelle attività connesse al traffico di droga.

 

Custodia cautelare in carcere

Bruno Filippone
Domenico Filippone
Antonio Lizzi
Giuseppe Arilli
Maurizio Napoli
Rovero Pianta
Vincenzo Tassone
Giorgio Timpano
Samuel William Alessandro Zimbalatti
Francesco Catanzariti
Antonio Filippone
Michele Romeo
Rocco Bennici
Domenico Zucco
Giuseppe Zucco


Domiciliari

Bruno Aversa
Francesco Borgese
Giuseppe Cherubino
Antonio Corrado
Francesco Filippone
Antonio Marando
Pietro Panaja
Giuseppe Domenico Rinarello
Fabio Romanello
Francesco Vitale
Antonia Rullo
Francesco Tigani
Giuseppe Zucco

Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria

Cosimo Futia
Francesco Giorgi
Vincenzo Grasso
Pino Lombardo
Domenico Manno
Elena Musco
Domenico Pelle
Giuseppe Pizzata

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