‘Ndrine in Canada: business milionario fra alta finanza, auto di lusso e attività benefiche

VIDEO | Il vice capo della York Police Canada elogia la sinergia con le autorità italiane ed illustra i dettagli delle attività illecite della famiglia Figliomeni: macchinette da gioco e violenza per riscuotere i debiti accumulati

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di Consolato Minniti
18 luglio 2019
20:20

«Abbiamo dimostrato che a collaborare non è solo la mafia, ma anche le forze di polizia. Così facendo abbiamo superato ogni limite e smantellato le attività illecite delle famiglie mafiose in Canada. I sequestri ammontano a circa 30 milioni di euro». Si mostra particolarmente soddisfatto dei risultati ottenuti dall’operazione “Sindacato”, Brian Bigras, vice capo della York Police Canada. Mentre in Italia il procuratore aggiunto, Giuseppe Lombardo, limava gli ultimi dettagli del fermo di polizia giudiziaria, infatti, in Canada si eseguiva un’operazione che ha permesso di portare alla luce gli interessi illeciti della famiglia Figliomeni, una delle più importanti del luogo. E tali attività riguardano finanza, auto di lusso e addirittura organizzazioni benefiche.

L’escalation di attività criminale

«Nel 2017 – afferma Brigas - abbiamo notato una escalation criminale in questa zona specifica, una violenza che aveva come bersaglio sia persone che proprietà. La violenza consisteva in tentati omicidi, sparatorie fra auto in corsa e incendi dolosi. Sapevamo che questi reati erano stati commessi da parte di gruppi del crimine organizzato italiano, i mafiosi. Di conseguenza la polizia regionale ha formato una task force permanente specializzata nell’ambito mafioso. Le tipologie di reati commessi dalla criminalità organizzata sono difficili da scoprire perché i membri si nascondono nei centri delle infrastrutture del nostro comune. Sono riusciti a farlo infiltrandosi all’interno di strutture di fiducia sia nel settore privato che in quello pubblico, per decenni.


S’impegnano molto a legittimarsi trasferendo profitti illeciti in diversi attività: istituti finanziari, rivenditori di auto di lusso, società di finanze o addirittura organizzazioni benefiche».

I Figliomeni e il Siderno group

Per Brigas era fondamentale focalizzarsi sulla famiglia dei Figliomeni, «in Italia conosciuta come Siderno group crime». Le indagini sono iniziate un anno e mezzo fa. «Il gruppo criminale dei Figliomeni aveva gestito attività illecite per decenni nel nostro territorio. Gli investigatori canadesi hanno iniziato le nostre indagini concentrandosi sulle loro attività illegali nell’ambito del gioco d’azzardo che hanno generato il patrimonio della cosca».

Macchinette e debiti giganteschi

Gran parte dei profitti, dunque, proviene dalle macchinette da gioco. «La quota d’interesse esorbitante garantisce all’organizzazione un flusso continuo di fondi illeciti. Questi fondi  - rimarca Brigas - servono per obiettivi diversi, ma devono essere ripuliti. Le persone intrappolate in questo cerchio stavano perdendo i risparmi di una vita, mentre i criminali hanno usato intimidazione e violenza per incassare i prestiti da rimborsare». Una violenza che, secondo il vice capo della York Police, riguarda non solo i criminali e le vittime specifiche.

La sinergia fra forze dell’ordine

La polizia canadese pone in rilievo come una squadra sia stata inviata in Italia ed abbia richiesto assistenza sulle famiglie di Siderno. «Questo ha portato ad una stretta collaborazione fra la Polizia regionale di York e la Polizia di Stato che ha permesso la lotta al crimine organizzato in entrambi i paesi sebbene siano state fatte indagini separate ma parallele».

L’accento si pone sulla diversità di legislazione: «Queste non proibiscono la condivisione di intelligence e informazioni preziose per assistere le forze dell’ordine.  La corporazione delle forze dell’ordine in Canada e Italia dovrebbe rappresentare un messaggio per il crimine organizzato internazionale. Possiamo collaborare così come fanno i criminali e così superare ogni limite».

I dati dell’inchiesta canadese

Sono stati eseguiti 48 provvedimenti, 11 nei bar che effettuavano attività illecite. Provvedimenti eseguiti anche in aziende e residenze nei dintorni di Toronto. «Abbiamo effettuato nove arresti inclusi esponenti di vertice come Angelo Figliomeni. Abbiamo sequestrato 27 case – dichiara Brigas – di un valore complessivo di 24 milioni di dollari; sequestrato auto per 2,5 milioni di dollari, incluse sei Ferrari di cui una del valore di 880mila dollari. Abbiamo sequestrato gioielli, compresi 38 rolex, per un totale di 1,1 milioni. Sequestrate inoltre due pistole e contanti in valute diverse, fra cui dollari canadesi, americani e australiani, così come euro, del valore di circa 1 milione di dollari. Il tutto per un totale di circa 30 milioni di dollari guadagni illeciti solo in Canada». Le accuse includono costituzione di organizzazione criminale e partecipazione, riciclaggio di denaro, ricavi illeciti, frode ai danni del governo, evasione fiscale, dichiarazioni false dei redditi. «Queste accuse rispecchiano un dato: abbiamo smantellato le strutture finanziare del crimine in Canad, togliendo le fonti di guadagno. Questo approccio si è dimostrato di successo. Fra gli indagati in Canada fino ad oggi Angelo Figliomeni, Emilio Zanuti, Salvatore Oliveti, Nicola Martino, Vito Sili, Erica Quintal, Francesco Vitucci, Giuseppe Ciurleo, Giacomo Cassano».

 

 

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Giornalista
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