Sarà giudicato dalla seconda sezione della Corte d’Appello di Catanzaro dinanzi alla quale si sta celebrando il maxiprocesso Rinascita Scott, il boss di Limbadi Luigi Mancuso, 71 anni. A deciderne la riunione è stata la stessa seconda sezione della Corte d’Appello di Catanzaro dinanzi alla quale si sta celebrando il processo di secondo grado nato dalla maxioperazione antimafia Rinascita Scott conclusa in primo grado (rito ordinario) dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia.

La posizione di Luigi Mancuso era stata in primo grado separata dagli altri imputati di Rinascita Scott per incompatibilità funzionale dei giudici. Era stata quindi riunita al processo nato dall’operazione Petrol Mafie, che lo vedeva ugualmente imputato, e che si era concluso con la condanna a 30 anni di reclusione. In appello è stata però accolta la richiesta di astensione del giudice Giovanna Mastroianni – sollevata dagli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese – in quanto il magistrato aveva ricoperto in passato le funzioni di gip distrettuale per l’operazione Rinascita Scott autorizzando in tale vesti alcune intercettazioni che coinvolgono l’odierno imputato Luigi Mancuso.

Da qui un nuovo stralcio di Luigi Mancuso dal processo Petrol Mafie e il transito della sua posizione dalla prima sezione della Corte d’Appello di Catanzaro alla seconda, presieduta dal giudice De Franco, dinanzi alla quale si sta celebrando il processo Rinascita Scott di secondo grado. Su tale riunione della posizione di Luigi Mancuso, gli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese hanno eccepito la nullità al pari dell’udienza. Luigi Mancuso (sia nelle operazioni Rinascita Scott che Petrol Mafie) è accusato di essere a capo del “Crimine” di Vibo Valentia, struttura che “governa” i singoli “locali” di ‘ndrangheta.