Mafie al Nord

La Lombardia “colonizzata” dalla ’ndrangheta, il procuratore di Milano Viola: «Qui presenti 25 locali»

Il magistrato in audizione antimafia ha parlato di strutture «stabili e consolidate» e inoltre di «preoccupanti situazioni di saldatura tra la criminalità organizzata e alcuni settori dell'economia, anche con il coinvolgimento di imprenditori e professionisti»

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di Redazione
1 agosto 2023
18:52
Il procuratore Marcello Viola
Il procuratore Marcello Viola

Sono 25 le "locali" di 'ndrangheta individuate nell’area di competenza della Direzione distrettuale antimafia di Milano. È uno dei dati resi noti dal procuratore del capoluogo lombardo, Marcello Viola, nel corso di una audizione in commissione antimafia. «Ci sono diverse strutture ordinamentali – ha ricordato Viola –, i collegamenti tra le locali lombarde e le ‘ndrine calabresi, specie nei momenti di difficoltà, confermano l’esistenza di una struttura unitaria, ferme restando le rispettive autonomie».

Un vero e proprio «fenomeno di 'colonizzazione' della 'ndrangheta» che, anche se da un lato ha ancora come principale fonte di reddito il narcotraffico, dall'altro ha subito «una mutazione genetica» con le infiltrazioni nel settore economico-finanziario e nel mondo dell'impresa.


«Gli interessi delle organizzazioni ‘ndranghetiste si sono concentrate sempre di più su quelle attività illecite a basso rischio sotto il profilo penale ma molto redditizie come il traffico e lo smaltimento di rifiuti», ha aggiunto il procuratore. «Molti degli ‘ndranghetisti coinvolti nella maxi inchiesta 'Infinito', nella prima decade degli anni duemila, sono stati scarcerati per fine pena – ha ricordato Viola - e questo ha comportato mutamenti nell'equilibrio del territorio. È un dato preoccupante perché dopo dieci anni si ripropongono le stesse dinamiche criminali, con un'accentuazione del carattere imprenditoriale della criminalità ndranghetista e della capacità di infiltrazione del tessuto economico e sociale della regione».

Si tratta di «presenze strutturali, stabili, consolidate», che favoriscono «preoccupanti situazioni di cointeressenza e saldatura tra la criminalità organizzata e alcuni settori dell'economia, anche con il coinvolgimento di imprenditori e professionisti».

«A Milano sono attive tutte le mafie tradizionali, prima tra tutte la ‘ndrangheta, e le cosiddette nuove mafie, con una presenza significativa di gruppi stranieri, soprattutto di etnia albanese e cinese, dediti per lo più al narcotraffico. La Lombardia – ha sottolineato Viola – è sicuramente la regione italiana in cui, al di là delle regioni di origine, è più estesa e preoccupante la presenza delle mafie».

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