Il caso

«Nel carcere di Catanzaro nuova aggressione dello stesso detenuto»: il sindacato lancia l’allarme

Il segretario regionale della UilPA Polizia Penitenziaria Salvatore Paradiso: «Nessun segnale di fattiva presenza è pervenuto da parte del provveditore, il quale non si è nemmeno accertato delle condizioni di salute del personale»

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di Redazione
9 febbraio 2022
11:30
Il carcere di Catanzaro
Il carcere di Catanzaro

«Lo stesso detenuto ha posto in essere l’ennesima violenta aggressione nei confronti del personale di Polizia Penitenziaria. Proprio nella mattinata abbiamo appreso che si è nuovamente reso protagonista, aggredendo l’agente nel proprio posto di servizio, colpendo con il telefono la testa e scaraventandolo addosso al muro». È quanto si legge in in una nota del segretario regionale della UilPA Polizia Penitenziaria Salvatore Paradiso. Il detenuto è colui il quale ha scatenato la rivolta, lo scorso 6 febbraio, a cui hanno preso parte circa 50 reclusi. A causa degli scontri quattro agenti hanno dovuto fare ricorso alle cure dei medici in ospedale.

«Si esprime solidarietà al collega in attesa di conoscere la prognosi che sarà certificata dall’ospedale in cui è stato accompagnato. Purtroppo non si può che esprimere lo sdegno più profondo per quanto sta accadendo: un solo detenuto sta tenendo sotto scacco tutta l’Amministrazione Penitenziaria».


«Ma la cosa più grave – prosegue Paradiso - è che nessun segnale di fattiva presenza è pervenuto da parte del provveditore regionale, il quale non si è nemmeno accertato delle condizioni di salute del personale intervenuto nella giornata del 6 febbraio in cui si è verificato un tentativo di rivolta e dove ha rimetterci, come sempre, è stata la Polizia Penitenziaria. Né tantomeno ha ritenuto di dover far ingresso nell’Istituto per verificare le condizioni di vivibilità. Era probabilmente il minimo che un provveditore avrebbe dovuto fare».

«Attesa la fragorosa assenza non si può che ribadire con forza che intervengano i vertici del Dap prima che sia troppo tardi e prima che la situazione possa degenerare. Le responsabilità di tale scempio ci sono e si attende che qualcuno se ne accorga - conclude il segretario Regionale della UilPA -. Per questo e per altri motivi nella giornata di Venerdì 11 febbraio ci sarà la manifestazione della Polizia Penitenziaria davanti all’Istituto di Siano».

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