Raccolta fondi al via

Non possono curarsi, tutta Praia al fianco di Giorgio e Francesco nella battaglia per la vita

I due di 16 e 50 anni sono affetti da cardiopatia e tumore cerebrale e non hanno la possibilità di sostenere le cure mediche. Proprio per questo un'infermiera ha avviato una raccolta fondi

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di Francesca  Lagatta
24 settembre 2022
09:50
Un uomo ricoverato in ospedale
Un uomo ricoverato in ospedale

Giorgio e Francesco stanno combattendo la loro battaglia per la vita, ma da qualche giorno non sono più soli. Al loro fianco si è schierato un intero paese, grazie a un'infermiera professionista del posto che ha acceso per tempo la macchina della solidarietà e reso pubblico il loro dramma personale.

I due, 16 e 50 anni, vivono a Praia a Mare e le loro storie personali, già intrise di dolore e sofferenza, rischiavano di diventare tragedia, come quelle a cui la cronaca quotidiana ci ha abituato. Le spese per le cure mediche sono ingenti e spesso proibitive e i malati molti volte sono costretti a deporre le armi e arrendersi al loro destino. Nel loro caso, per fortuna, non sarà così. Antonella Melito, professionista molto nota nel territorio del Tirreno cosentino, ha avviato una raccolta fondi che ha già ricevuto diverse adesioni. Giorgio, 16 appena, dovrà sottoporsi a una delicata operazione al cuore, invece Francesco, che di anni ne ha 50, sta combattendo contro un tumore cerebrale.


Entrambi, nei prossimi mesi, dovranno sottoporsi a lunghe terapie in diversi ospedali d'Italia. Ma le loro famiglie, già provate da mesi e mesi di viaggi della speranza, non possono più far fronte alle spese. Così, l'infermiera praiese ha pensato bene di dare una mano ai due concittadini lanciando un accorato appello dai suoi profili social. «Chi vuole contribuire alla causa - si legge -, può donare sul conto corrente aperto appositamente nei giorni scorsi». Le somme raccolte saranno comunicate il prossimo 23 ottobre.

La storia di Giorgio

Giorgio (nome di fantasia) è nel fiore dei suoi anni. Ma da quando ha scoperto la sua malattia è come se vivesse costantemente in lockdown, isolato da tutto e tutti, senza poter far nulla. Al sedicenne, a cui è stata riscontrata una cardiopatia, è stato impedito persino di esporsi al sole e l'estate appena trascorsa, l'ha passata nelle sua cameretta, a rimuginare sulla sua malattia e sui mesi duri che dovrà affrontare. La sua famiglia ha provato più volte a chiedere aiuto, anche alle istituzioni, ma le è stato negato. Tutta colpa di una casa di proprietà di cui, però, sta ancora pagando il mutuo. Per lo Stato italiano la famiglia di Giorgio ha un Isee troppo alto per accedere agli aiuti, mentre le associazioni, a cui pure si sono rivolti i famigliari del giovane, non possono sostenere spese così esose, come quelle da sostenere per i continui viaggi dalla Calabria alla Toscana.

La storia di Francesco

Poche centinaia di metri più in là, all'ombra dell'isola Dino, si sta consumando un altro dramma. Francesco (anche il suo è frutto di ricorso all'immaginazione), è un ragazzo alto e magro, padre di due bimbi, conosciuto da tutti per la sua voglia di scherzare e per il suo contagioso buon umore. Da un giorno all'altro, però, Francesco non è più lo stesso. Chi gli sta intorno, si accorge che qualcosa non va. Il 50enne si rivolge ai medici, che effettivamente gli prescrivono delle terapie. Ma sono quelle sbagliate. Per lungo tempo viene curato per una patologia che non ha e le sue condizioni di salute peggiorano gradualmente. La diagnosi, quella giusta, arriva solo dopo molto tempo: tumore cerebrale. Nella sua testa c'è una massa cancerosa di modeste dimensioni, cresciuta indisturbata mentre i medici a cui si era rivolto in precedenza lo avevano curato per altre patologie. Francesco finisce in sala operatoria. La nuova equipe rimuove gran parte della massa e riesce a scongiurare il peggio: il 50enne se la caverà, assicurano i camici bianchi. Ma ha bisogno di cure specialistiche, di radioterapia e di riabilitazione, terapie a cui dovrà sottoporsi in diverse strutture del sud Italia. I costi sono ingenti e la famiglia, da sola, non può sostenerli.

La raccolta fondi

Abituata a guardare in faccia il dolore, Antonella Melito, venuta a conoscenza dei due casi, senza batter ciglio, si reca in posta e apre un conto corrente dedicato alla causa. «Aiutatemi ad aiutare», è, in sostanza, la sua richiesta, apparsa nei giorni scorsi sulla sua pagina Facebook. «Come già detto - scrive mostrando una Poste Pay nuova di zecca - i destinatari saranno due famiglie di due giovani del nostro territorio, chi può (donare, ndr) anche poco, è più che apprezzato, è già un grande gesto. Il 23 ottobre posterò con ricevuta il saldo, verrà diviso in parti uguali». In tanti hanno già donato il loro contributo, tanti altri sono in attesa di poterlo fare. Ad ogni modo, chi vuole partecipare alla raccolta fondi non ha che da contattare sui profili social l'infermiera dal cuore d'oro.

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