Alla donna hanno detto che uno dei familiari era indagato per un furto in gioielleria. Al telefono le hanno dettato una lunga serie di codici da trascrivere, un metodo che ha indotto a pensare a uno stratagemma di tipo ipnotico
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Una truffa con il metodo del finto carabiniere è stata messa a segno a Santa Maria del Cedro, ai danni di un intero nucleo familiare. Secondo la testimonianza delle vittime, i malviventi li avrebbero contattati spacciandosi per militari dell'Arma per informarli che un componente della famiglia era indagato per un presunto furto in gioielleria compiuto con la propria auto e che avrebbero dovuto perquisire casa loro a caccia della refurtiva.
I truffatori hanno poi dato istruzioni di raccogliere oro e contanti per mille euro presenti in casa in un sacchetto e di attendere un militare che sarebbe passato da casa loro per ritirare il contenitore. Inoltre, hanno dettato alla persona che ha risposto al telefono, una donna ultrasessantenne, una lunga serie di codici di presunti oggetti preziosi trafugati nel finto colpo in gioielleria chiedendole di trascriverli su un foglio. Un'operazione che - stando ai denuncianti - sarebbe durata circa un'ora, inducendoli a pensare a uno stratagemma di tipo ipnotico. Infatti, dopo aver concluso la trascrizione, la donna avrebbe assunto un comportamento inconsueto, culminato con la consegna dei propri averi al finto carabiniere nonostante lo scetticismo delle altre persone presenti in casa. Una volta prelevato il sacchetto contenente oggetti preziosi e contanti, il truffatore si è allontanato a bordo di un'auto.
Ai componenti della famiglia di Santa Maria del Cedro, una volta che si sono resi conto di quanto successo, non è rimasto altro che sporgere denuncia ai carabinieri, quelli veri, della compagnia di Scalea.