Omicidio Cordì, si dice innocente la moglie accusata di averlo bruciato vivo

La donna è stata arrestata insieme al figlio e all'amante per il delitto avvenuto nel novembre scorso nella Locride

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di Ilario  Balì
6 febbraio 2020
18:39
Il luogo dell’omicidio
Il luogo dell’omicidio

Si è professata innocente Susanna Brescia, la donna di Marina di Gioiosa Jonica arrestata insieme al figlio e all’amante per l’omicidio di Vincenzo Cordì, l’uomo bruciato vivo all’interno della sua auto nel novembre scorso a San Giovanni di Gerace.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia che si è svolto oggi al carcere di Locri, davanti al Gip Sergio Malgeri e al pm Marzia Currao la Brescia, assistita dall’avvocato Francesco Macrì, si è detta estranea ai fatti contestati dalla Procura.

Nel faccia a faccia con i magistrati si sono avvalsi invece della facoltà di non rispondere Giuseppe Menniti e Francesco Sfara, rispettivamente amante e figlio della donna, difesi dai legali Giuseppe Sgambellone e Antonio Ricupero.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la Brescia avrebbe convinto il marito a recarsi con l’inganno in montagna. A quel punto, con l’aiuto del figlio e di Menniti, lo avrebbe tramortito per poi cospargerlo di benzina e appiccare il fuoco alla sua vettura.

Al termine della camera di consiglio il giudice per le indagini preliminari valuterà se confermare o meno le misure cautelari dei tre indagati.

Giornalista
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