Uccise il marito con una roncola dopo anni di maltrattamenti, condannata a quasi 10 anni

L'omicidio è avvenuto nel febbraio 2018 a Castellace di Oppido Mamertina. Nella sentenza del gup di Palmi ha pesato la perizia di temporanea incapacità di intendere e di volere al momento del delitto da parte di Giuseppina Barca

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di Francesco Altomonte
9 ottobre 2019
21:20
La casa del delitto
La casa del delitto

Il gup del tribunale di Palmi ha condannato la donna che nel febbraio 2018 a Castellace di Oppido Mamertina, aveva ucciso suo marito, Rocco Cutrì, con una roncola. Si tratta di Giuseppina Barca, difesa dagli avvocati Antonio Attinà e Giovanni Marafioti, alla quale sono stati comminati 9 anni e otto mesi di reclusione al termine del processo col rito abbreviato.

 


Nella quantificazione della pena, inflitta nella sentenza del giudice per l’udienza preliminare, ha avuto un peso specifico la perizia che ha decretato la temporanea incapacità di intendere e volere al momento del delitto da parte della donna.

 

Giuseppina Cutrì è reo confessa dell’omicidio del marito, compiuto il 28 febbraio dello scorso anno. Una confessione piena quella della 63enne di Castellace di Oppido Mamertina, nella piana di Gioia Tauro, che aveva raccontato come il giorno del delitto avrebbe ucciso suo marito Rocco Cutrì, di 70 anni, usando una roncola. Un omicidio maturato dopo lunghi anni di maltrattamenti da parte dell’uomo col quale aveva trascorso 40 anni di vita e con il quale aveva avuto due figli, uno dei quali era stato ucciso nel 2008.

 

E proprio a quel passato di violenza sarebbe da legare la presunta infermità della donna. La Barca è ristretta agli arresti domiciliari già da molto tempo, vale a dire da alcune settimane dopo l’omicidio.

 

 

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