Atto di citazione alla famiglia Morrone chiamata a risarcire un danno per una causa del valore pari a 1 milione e 400mila euro. Torna d’attualità la drammatica storia di Fabiana Luzzi, la 16enne barbaramente assassinata nel 2013, bruciata viva da Davide Morrone, anch’egli allora minorenne, attualmente recluso nella casa di reclusione di Secondigliano a Napoli dove deve scontare la pena inflitta dalla sezione minorile della Corte d’Appello di Catanzaro e confermata dalla Cassazione a 18 anni di reclusione.

 

Venne riconosciuta la seminfermità mentale dell’imputato, escludendo l’aggravante della premeditazione. Forte la reazione della società civile all’epoca dei fatti: i riflettori accesi della stampa nazionale, i flash mob contro la violenza, il parco dedicato a Fabiana.

 

Tale vicenda rafforzò la legge, poi approvata in Parlamento sul femminicidio, così come venne discussa di recente sempre in Parlamento la problematica dei permessi premio concessi all’omicida dopo che lo stesso venne visto in giro per la città di Corigliano Rossano in un supermercato.  

 

I familiari della vittima hanno dato mandato allo studio legale Spadafora di Cosenza che ha prodotto istanza al tribunale civile di Castrovillari.