Operazione Appalto amico, scarcerati Marsiglia e Biondi

Il Tribunale della Libertà revoca la custodia in carcere per Gennaro Marsiglia e Andrea Biondi, disponendo gli arresti domiciliari 

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di Salvatore Bruno
22 luglio 2018
15:55

Il Tribunale della Libertà alleggerisce le misure restrittive inizialmente disposte dal Gip di Paola per i soggetti coinvolti nell’inchiesta Appalto Amico, ma la tesi accusatoria formulata dalla procura rimane in piedi. Solido l’impianto costruito da Pierpaolo Bruni e dai sostituti Antonio Lepre e Valeria Teresa Grieco a margine di lunghe e complesse indagini condotte con l’ausilio delle fiamme gialle della compagnia di Scalea e che hanno permesso di scardinare il meccanismo messo in piedi dal sindaco di Aieta Gennaro Marsiglia, capace di costruire, utilizzando il proprio ruolo di responsabile dell’area finanziaria del comune di Maierà e di altri municipi dell’alto Tirreno cosentino, una rete di appalti assegnati in violazione delle norme e di cui ha beneficiato in ampia misura anche la Cooperativa Artemisia gestita dalla moglie del Marsiglia, Chiara Benvenuto, colpita a sua volta da misura restrittiva.

Misure cautelari meno afflittive

I giudici di Catanzaro, su ricorso dell’avvocato Alessandro Gaeta, hanno deciso di disporre la scarcerazione di Marsiglia, disponendo per lui gli arresti domiciliari. Ai domiciliari anche l’imprenditore Andrea Biondi, difeso dall’avvocato Amerigo Cetraro. Entrambi erano rinchiusi nel carcere di Paola. 


Giornalista
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