A Praia a Mare le polemiche non si placano. L’ordinanza del sindaco Antonino De Lorenzo, con cui vieta la circolazione notturna ai minori di 14 anni, forse non risolverà il problema degli atti vandalici, delle risse e dei furti ad opera di giovanissimi, ma ha tolto il velo su una questione che, sotto sotto, preoccupa tutti: d’estate, la zona del Tirreno cosentino, ha un grave problema di sicurezza, anche con i piccoli turisti che la popolano. E sui social le testimonianze si sprecano.

La testimonianza

L’ultima è quella di Roberto Mandarano, imprenditore, attore e conduttore molto noto nella Riviera dei Cedri, che poche ore fa ha pubblicato un post che fa riflettere e suscita l’ennesimo dibattito. Secondo il suo racconto, si sarebbe imbattuto in alcuni ragazzini, di dieci o undici anni appena, che dopo un rimprovero bonario lo avrebbero aggredito verbalmente. Di seguito il post integrale.

«“Wei zio, qual è il problema?” Ieri pomeriggio, mi trovavo vicino alla passeggiata cromatica, all’altezza del Borgo di Fiuzzi. Aspettavo un amico. Niente di speciale. Ma quello che è successo in quei pochi minuti, ve lo giuro, mi ha lasciato un peso addosso difficile da scrollare via. Quattro ragazzini, avranno avuto 10, forse 11 anni. Si fermano a pochi passi da me, con una bomboletta spray in mano. Il vento spingeva via la vernice mentre loro, con una naturalezza che spaventava, ridipingevano una bicicletta. Non mi ci è voluto molto per capire. L’esperienza, purtroppo, insegna. Così, senza fare la voce grossa, con un po’ d’ironia e la speranza che fosse solo una bravata, ho chiesto: “Ragazzi… ma dove l’avete presa questa bici?” E lì, la risposta secca. Diretta. Con lo sguardo fisso negli occhi, uno di loro mi dice: “Wei zio, ce la siamo fregata. E mo tu che problemi hai? Stai zitto e vattene.” Così. Senza un minimo di paura. Senza il minimo dubbio. Nessun imbarazzo. Nessuna vergogna. Solo sfida. Solo rabbia. Solo vuoto. E io, lo ammetto, sono rimasto fermo. Sì, anche un po’ senza parole. Perché lì davanti non c’era solo una bici rubata. C’erano quattro bambini già arrabbiati con il mondo. Quattro piccoli che a dieci anni si sentono già grandi abbastanza per fregarsene di tutto. Grandi abbastanza da intimidire. Da deriderti. Da metterti a tacere».

La riflessione

Poi, Mandarano, si pone delle domande, che meriterebbero risposte. «E allora mi chiedo – scrive –: Chi li ha lasciati soli? Chi non li ha ascoltati? Chi ha spento la luce nei loro occhi prima ancora che potessero crescere? Questo post non è una denuncia. È un grido. Un appello. Un nodo in gola. Perché non possiamo far finta di niente. Non possiamo lasciare che questo diventi normale. Dieci anni non sono troppi per sbagliare. Ma sono ancora giusti per cambiare. Facciamolo, prima che sia troppo tardi».

I dubbi sulla qualità del turismo

Tra i tanti commenti all’ordinanza del sindaco De Lorenzo, ce n’è un altro degno di nota, perché solleva un’altra questione cruciale: il sovraffollamento delle case estive. I proprietari delle abitazioni, pur di mettersi in tasca qualche soldo in più, chiudono un occhio e consentono ai turisti di alloggiare in gruppi di dieci o venti persone anche laddove potrebbero stare soltanto quattro o cinque persone. In barba a ogni legge e ogni regola.

Il commento l'ha scritto Angelo Serio, professione formatore ed educatore, che con la sua associazione Gianfrancesco Serio gestisce da anni il Punto Luce di Scalea, un luogo che tra le tante attività, offre il recupero dei giovanissimi, anche in condizioni di disagio.

«Sto pensando all'ordinanza del nostro sindaco Antonino De Lorenzo... Tanti, tantissimi commenti, e quasi tutti di approvazione. Come è giusto che sia, in fondo un minorenne ha per legge delle limitazioni alla sua libertà, in quanto sotto tutela dei genitori – scrive –. Tuttavia, al di là delle trite discussioni sul lassismo delle famiglie, sembra sfuggire un dettaglio. Che non riguarda certo la totalità dei ragazzi che girano nottetempo; ma sicuramente riguarda buona parte di quelli che bricconeggiano, sfrecciano, ecc. Nessuno mette sul tavolo delle discussioni un fatto che conosciamo bene noi praiesi: tanti ragazzi DEVONO (lo scrive volutamente in maiuscolo, ndr) girare di notte, perché devono aspettare che gli adulti e gli anziani liberino i letti di case sovraffollate!». In sostanza, di notte dormono gli adulti, di giorni i più giovani. «Così... all'alba loro vanno a dormire, e nonni e padri e zii, e cani e cagnolini, popolano le panchine di viale e lungomare. Magari sbaglio – conclude –, ma forse anche questo è un dato di cui parlare».