Ospedale Covid Gioia Tauro, Alessio: «Servono assunzioni e macchinari»

Il sindaco della città del porto annuncia che i lavori al presidio sanitario sono quasi terminati e chiede alla Regione e all'Asp che la struttura sia messa in condizione di operare: «Non diventi un semplice lazzaretto».

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di Redazione
23 marzo 2020
13:00

Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio chiede misure urgenti da parte della Regione e dell'Asp di Reggio Calabria per mettere in condizione l'ospedale cittadino, individuato come uno dei centri Covid, di poter iniziare a operare. 

 


«La grande epidemia che si sta allargando a macchia d'olio anche in Calabria - scrive il primo cittadino di Gioia Tauro - necessità di azioni, misure urgenti e straordinarie. I lavori di ultimazione dei reparti sono quasi finiti, ed ora è importante pertanto, che l'ospedale di Gioia Tauro Giovanni XXIII, individuato dalla Regione Calabria come "ospedale Covid", venga attrezzato secondo quanto già stabilito dal Asp di Reggio Calabria e dalla Giunta regionale con i 32 posti letto, con l'assunzione dei medici previsti pari a 24, che non possono essere a tempo determinato per 6 mesi, ma che invece necessitano di stabilità».

 

«Serve inoltre, l'arrivo di nuovi infermieri, di Oss ed i necessari anestesisti e rianimatori - aggiunge Alessio - indispensabili in un ospedale Covid. Agli stessi va fatto un piano di informazione e formazione, sulle modalità, sui rischi e sulle procedure da attuare. Serve soprattutto l'acquisto immediato e l'arrivo degli 8 ventilatori polmonari necessari ad attrezzare le sale di rianimazione, di cui ancora non abbiamo notizie».

 

«È importante allo stesso modo sbloccare i soldi di tac e mammografo - sottolinea il sindaco - già previsti con l'atto del Generale Cotticeli di dicembre 2019 e rafforzare i reparti del laboratorio di analisi e radiologia, oltre ad avviare i lavori per la ristrutturazione e messa a norma del pronto soccorso, cosi come prevista dall’atto aziendale del 10 gennaio 2020».

 

«Solo rimettendo mano alla struttura e rivedendola nel suo insieme la sanità - conclude il primo cittadino -  si può pensare di combattere e limitare la diffusione del virus. L'emergenza si affronta anche programmando il futuro della sanità della Piana e rilanciando e potenziando la struttura ospedaliera di Gioia Tauro che non può e non deve diventare un semplice lazzaretto, ma invece una struttura in grado di dare risposte in questo momento di crisi sanitaria generale».

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