Più sicurezza sui luoghi di lavoro, anche a Cosenza la protesta dei sindacati
VIDEO | Come sottolineato da Cgil Cisl e Uil, nella provincia bruzia operano appena 4 ispettori per un territorio di 700mila abitanti. Chiesto un investimento in questa direzione (ASCOLTA L'AUDIO)
Chiedono un patto per la salute e per la sicurezza i sindacati, scesi in piazza in tutta Italia per rivendicare politiche adeguate a fermare la strage sui luoghi di lavoro.
Tre morti bianche al giorno
Drammatiche le statistiche: la media nel nostro paese è di tre morti bianche al giorno. il sacrificio di Luana D'Orazio, giovane madre della provincia di Prato, rimasta uccisa a 22 anni mentre era impegnata davanti ad un orditoio senza barriera di protezione e senza l'assistenza di una figura esperta che ne seguisse l'apprendistato, ha prepotentemente riacceso i riflettori sulla questione.
Presidi in tutta la Calabria
Manifestazioni anche nei principali centri della Calabria dove l'ultimo dato disponibile riferisce di 31 vittime nel giro di un anno. A Cosenza il sit-in, ospitato davanti la sede della Provincia, ha coinvolto le sigle della Funzione Pubblica delle organizzazioni confederate Cgil, Cisl e Uil. La crisi scaturita dalla pandemia non aiuta: le imprese a corto di risorse, tagliano sui sistemi di prevenzione degli infortuni, nonostante le stringenti norme in materia.
Mancano i controlli
Centrale il tema dei controlli. L'ispettorato del lavoro per l'intera provincia di Cosenza, può contare solo su quattro funzionari: impossibile garantire un adeguato monitoraggio. Anche l'Inail e l'Inps sono a corto di personale, in virtù delle recenti infornate di pensionamento, a cui non è seguito un efficace piano assunzionale. Di contro, denunciare diventa sempre più difficile in un contesto nel quale il bisogno costringe ad accettare qualsiasi tipo di compromesso.
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