Por 2014-2020, Ferrara (M5S): «La Regione ancora in ritardo»

L’eurodeputata invia alla Commissione europea una doppia interrogazione sui presunti ritardi dell’ente nell’accesso ai 400 milioni di euro previsti dal programma
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21 aprile 2018
15:38
Laura Ferrara
Laura Ferrara

«Ancora una volta tocca evidenziare l’immobilismo da parte della Regione Calabria rispetto alle opportunità di sviluppo offerte dai fondi europei». Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, torna con una doppia interrogazione alla Commissione europea, sui ritardi relativi al POR Calabria 2014/2020.


«All’interno del nuovo Programma Operativo – chiarisce la Ferrara – è definita una politica di sviluppo territoriale integrato che delinea tre strategie da attuare attraverso lo strumento degli Investimenti Territoriali Integrati: la Strategia per i principali poli urbani regionali (Cosenza-Rende, Reggio Calabria e Catanzaro), la Strategia per le aree urbane di dimensione inferiore (che riguarda il rafforzamento delle altre città capoluogo di provincia, Crotone e Vibo Valentia, il sistema urbano Corigliano-Rossano, la città di Lamezia Terme e la "Città-Porto" di Gioia Tauro che include Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando), la Strategia per le aree interne. La dotazione finanziaria del Programma destinata è di quasi 400 milioni tra fondi FSER e FSE ma ad oggi la spesa e le azioni concrete risultano nulle».



L’eurodeputata precisa di aver inviato già un anno fa una interrogazione «sui gravi ritardi nell’attuazione dell’Agenda urbana Cosenza – Rende» e di aver ricevuto, da parte della Commissaria Cretu, la conferma che «non era attiva ancora alcuna strategia e questi ritardi eccessivi, estensibili all’intera regione purtroppo, rischiavano di incidere pesantemente “sull’attuazione del programma operativo e sulla sua capacità di conseguire gli obiettivi finanziari, socioeconomici e di output previsti”».


«In questi giorni – prosegue la Ferrara - ho inviato altre due interrogazioni per meglio comprendere se ci sono stati passi in avanti da parte del Dipartimento regionale e dei Comuni, focalizzando la prima richiesta sullo sviluppo urbano, quindi grandi aree e aree inferiori e la seconda su quelle interne. I piccolissimi step avviati dalla Regione, un tavolo tecnico istituito solo nei giorni scorsi per esempio, ribadiscono lo stato embrionale dell’effettiva strategia che dovrebbe invece essere già in una fase di concreta attuazione».
L’eurodeputata conclude puntando il dito contro «l’inerzia di questa classe politica» che porterebbe a «vedere fallita un’occasione importante di sviluppo sul tema della rigenerazione urbana che politiche di sviluppo territoriale».

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