Prima le violenze, poi il fuoco e il calvario. Rositani si racconta e lancia un monito: «L’amore non lascia mai lividi»
Nel format Primi piani la tragica storia e la straordinaria forza di Maria Antonietta bruciata viva dall'ex marito: «A tutte le donne che stanno subendo violenza: aprite gli occhi, non abbiate paura di raccontare prima a voi stesse la verità e poi a tutti gli altri» (ASCOLTA L'AUDIO)
Reggio Calabria. Dicono che sia impossibile non innamorarsi davanti a questo tratto di mare. Anche Maria Antonietta Rositani, ha raccontato nell'ultima puntata di Primi piani, il suo amore lo ha conosciuto su questa riva dello stretto quando aveva solo diciannove anni. L'azzurro del mare, un ragazzo in divisa, l'ebbrezza dei giovani anni: non manca nulla alla sua favola, almeno così aveva creduto. Molto presto si accorgerà di essersi cacciata in un incubo senza fine. Ciro Russo, allievo carabiniere presso la Scuola militare reggina, è geloso, violento, aggressivo.
Seguono anni di un matrimonio turbolento, fatto di insulti, maltrattamenti, calci e pugni. Ed i ricordi della donna sono agghiaccianti: «Una notte ha incominciato a massacrarmi per otto ore consecutive – ammette con lo sguardo perso nel vuoto - ha smesso solo intorno alle 7 del mattino: ingiurie, schiaffi, botte, stivali in faccia, la mia faccia è finita sbattuta su tutti i muri della mia camera che nel frattempo aveva chiuso a chiave. Intorno alle 7.30 l’ha riaperta, si sveglia e ricomincia. Senza un motivo».
A salvare Maria Antonietta da quella violenza infinita e assurda è la figlia Annie: proprio quel giorno, esce di casa con una scusa ed avverte la Polizia che riesce a cogliere in flagranza di reato Ciro Russo, che così finisce ai domiciliari. Sembra la fine di ogni violenza. Ed invece la vita di Maria Antonietta, di lì a poco, cambierà per sempre. La mattina del 12 marzo 2019, la donna riceve una chiamata sul telefono di casa: è Ciro Russo che la riempie di parolacce ed offese. Maria Antonietta stacca il telefono ed esce di casa per accompagnare i suoi due figli a scuola. Mentre è in macchina arriva la chiamata del padre che l'avverte che il suo ex marito è evaso dagli arresti dalla sua casa di Ercolano.
Il terrore non fa in tempo ad avvolgerla che sente un tonfo provenire dal lato destro dell'auto e capisce subito di essere in pericolo. Ciro Russo la sperona, costringendola contro un muro, scende dall'auto con una bottiglia in mano e comincia a lanciare del liquido sull'auto della donna che tenta di uscire, ma viene bloccata. Davanti a lei c'è l'uomo che credeva di amare che la cosparge di benzina e le da fuoco. «Mi disse “muori” - ricorda - poi ho sentito un forte calore, ma al contempo una grande forza: dovevo tornare dai miei figli. Mi sono allontanata correndo ed ho trovato un po' di ristoro in una pozza d'acqua sull'asfalto e sentivo l'acqua piovana che spegneva la fiamme. Poi, entrata in un negozio, alcune persone hanno provato a farmi bere, ma non ci riuscivo. Ho creduto di morire».
Per Rositani, che riporterà ustioni sul 50% del corpo, inizia un lungo calvario fatto di degenze senza fine, operazioni di ricostruzione, sofferenze indicibili. Accanto a lei, il padre, la sorella, i suoi due figli. Oggi Maria Antonietta è una donna diversa che porta i segni di ciò che non può essere considerato di certo amore «L'amore non lascia mai lividi sul corpo – dice - non offende, non ti dice che non vali e non servi a niente, non minaccia di morte. L'amore dovrebbe essere carezza, farti sentire tra le nuvole, felicità, sensazioni che io purtroppo non ho mai provato. Quindi dico a tutte le donne che stanno subendo violenza: aprite gli occhi, non abbiate paura di raccontare prima a voi stesse la verità e poi a tutti gli altri».
È possibile rivedere la puntata di Primi piani su LaC Play (Clicca qui).