Infiltrazioni mafiose al Comune di San Ferdinando, pene dimezzate in appello

NOMI | Alla sbarra nel processo Eclissi 23 presunti affiliati alle cosche della Piana. Otto le assoluzioni. Tra le accuse contestate dalla Dda associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti, possesso e uso di armi da guerra, traffico di stupefacenti

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di Redazione
29 marzo 2019
07:01

Duro colpo della Corte d’appello di Reggio Calabria alla sentenza di primo grado, con la quale il gup distrettuale aveva inferto 300 anni di carcere agli imputati nel processo “Eclissi”. I giudici reggini hanno quasi dimezzato le condanne e hanno assolto 8 persone. Imputati nel procedimento in abbreviato, intentato dalla Procura antimafia di Reggio Calabria, sono 23 presunti affiliati alle cosche di San Ferdinando, per i quali la Procura generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.

 


I giudici hanno condannato Gregorio Malvaso 20 anni, Ferdinando Cimato (1980) 15 anni e quattro mesi (20 anni in primo grado), Giuseppe Gioffrè a 10 anni e dieci mesi (20), Antonio Cimato (1989) 12 anni (20), Georgeva Viktoriya Trifonova 8 anni e otto mesi (14), Pasquale Albano 5 anni (14), Giuseppe Albano 8 anni e sei mesi (20); Giuseppe Schicchitano, 9 anni e sei mesi (16 anni), Bruno Celi (1984) 8 anni (14), Federico Morano 8 anni (12), Ferdinando Naso, 8 anni e otto mesi (13), Francesco Albano 5 anni e due mesi (6), Andrea Aversa 1 anno e quattro mesi (5), Pasquale Mazzeo 12 anni e 8 mesi, Silvio Albano 8 anni (12 anni e 8 mesi), Francesco Di Bella 12 anni e 4 mesi.

 

Assolti invece Giuseppe Pantano (1962) (avvocato Carmelo Naso) condannato a 20 anni di carcere in primo grado; Milena Nikolaeva Prodanova (12 anni e 8 mesi) (avvocato Michele Novella); Johnny Pantano (1991) (12) avvocato Naso; Giacomo Pirrottina (14) avvocato Pasquale Galati; Nicola Caprino (12), avvocati Galati e Francesco Calabrese; Fabio Rappazzo (6) avvocato Mirna Raschi.

Le accuse contestate dalla Dda sono a vario titolo, quelle di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamenti, possesso e uso di armi da guerra, traffico di stupefacenti, condizionamento delle istituzioni, infiltrazioni ‘ndranghetiste nell’amministrazione comunale di San Ferdinando finalizzate al controllo di autorizzazioni e appalti.

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