Processo Gotha, Paolo Romeo sceglie il silenzio e rinuncia all’esame
L’ex parlamentare accusato di essere a capo della cupola massonico-mafiosa decide di non sottoporsi all’esame. Oggi in aula due sacerdoti come testi difensivi di Sarra ed il suo storico collaboratore
L’avvocato Paolo Romeo rinuncia all’esame nel processo Gotha. È quanto emerso dall’udienza di oggi, nel giorno della ripresa delle attività per uno dei procedimenti più complessi degli ultimi anni. La decisione di Romeo, arrivata nelle scorse settimane, è stata resa nota dal presidente del collegio, Silvia Capone e giunge all’esito dell’esame sostenuto da Alberto Sarra che ha impegnato accusa e difesa per diverse settimane.
Come si ricorderà, la Dda di Reggio Calabria, nell’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, contesta a Romeo di essere al vertice della cupola massonico-mafiosa che governa da decenni le sorti di Reggio Calabria. Nell’impostazione dell’accusa, anche Alberto Sarra fa parte della struttura criminale, sebbene con un ruolo subordinato rispetto a Paolo Romeo e Giorgio De Stefano. Proprio Sarra, tuttavia, ha reso piena collaborazione nel corso del suo esame, rendendo dichiarazioni e rispondendo alle domande del pm Lombardo.
Sacerdoti come testimoni
Archiviato l’esame di Romeo, l’attività istruttoria è proseguita oggi con l’escussione di altri testi. Nello specifico, la difesa di Alberto Sarra ha chiamato a rendere testimonianza i sacerdoti don Pietro Catalano e don Ninni Morabito.
Don Catalano ha ricordato l’attività di Sarra all’interno del movimento dei focolarini, rimarcando la sua conoscenza con l’ex sottosegretario regionale, poi pian piano divenuta meno stringente a causa degli impegni pastorali del sacerdote. Don Morabito, invece, ha sottolineato l’impegno di Alberto Sarra nella realizzazione di alcune opere nel quartiere in cui il sacerdote espletava il proprio ministero sacerdotale, nella parrocchia del San Salvatore.
La deposizione dell’ex collaboratore
È stato poi il turno dell’ex collaboratore di Sarra, Enzo Mario Minervino, entrato nella struttura dell’avvocato sin dal 2005. Questi ha raccontato come si svolgevano le “giornate tipo” di Alberto Sarra, chi rispondeva al telefono o gestiva i suoi appuntamenti. Così come Minervino ha anche riferito di pranzi e cene dell’ex consigliere regionale. Su precisa domanda dell’avvocato Nardo, Minervino ha riferito di non ricordare pranzi o cene a San Luca o a Platì. Il legale di Sarra ha poi chiesto a Minervino se abbia accompagnato in auto Francesco Chirico, funzionario della Regione Calabria in quel di Catanzaro o a San Luca o Platì. Il teste, però, ha riferito di non aver mai accompagnato Chirico in alcun luogo fra quelli indicati. Minervino ha invece ricordato di aver conosciuto l’ex senatore Sergio De Gregorio, narrando di un evento conviviale a Scilla.
Quanto alla conoscenza con Massimo Murina, Minervino ha ricordato come avesse un negozio sotto casa di Sarra. L’avvocato Nardo ha poi chiesto al teste se conosca o meno l’avvocato Paolo Romeo e, alla risposta positiva, ha poi domandato se abbia mai accompagnato Sarra ad incontri con Romeo. Il teste ha ricordato di aver accompagnato Sarra da Paolo Romeo in occasione della composizione delle liste nell’anno 2010-2011, all’interno del circolo Posidonia. Ma – ha ricordato Minervino - «questa fu l’unica volta in cui accadde». Un secondo incontro con Romeo, invece, a memoria del teste, avvenne alla rotonda di Gallico.
Nardo ha anche chiesto informazioni circa la conoscenza con Giovanni Zumbo, alias “lo spione”, ossia l’uomo in odore di ‘Ndrangheta e servizi segreti, finito al centro di diverse inchieste della Dda reggina. «So che aveva un ruolo amministrativo – ha rimarcato Minervino – ed espletava la sua attività a Catanzaro».