Si tratta del troncone del procedimento celebrato con il rito abbreviato. L'inchiesta coordinata dalla Dda e condotta dalla Squadra Mobile di Vibo
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Verdetto della Suprema Corte nel processo con rito abbreviato nato dall’operazione denominata “Rimpiazzo” contro il clan dei Piscopisani. Quattro gli annullamenti con rinvio per un nuovo processo di secondo grado, mentre le condanne definitive sono cinque.
Questa la decisione della Cassazione: 9 anni per Giovanni Battaglia, 41 anni, di Piscopio; 11 anni per Nazzareno Fiorillo, 59 anni, detto “U Tartaru”, indicato quale capo del “locale” di ‘ndrangheta di Piscopio; 19 anni per Rosario Fiorillo, 35 anni, di Piscopio; 12 anni per Michele Fiorillo, 39 anni, detto Zarrillo, indicato come uno dei vertici del clan; 8 anni e 4 mesi per Nazzareno Felice, 64 anni, di Piscopio. Annullamento con rinvio per: Sasha Fortuna, 45 anni, di Vibo, residente nel Bolognese (condannato in appello a 17 anni e 4 mesi); Gaetano Rubino, 44 anni, di Ficarazzi, provincia di Palermo (condannato in appello a 6 anni); Giovanni Giardina, 47 anni, di Palermo (condannato in appello a 6 anni); Raffaele Moscato, 39 anni, di Vibo Marina, collaboratore di giustizia (condannato in appello a 7 anni e 2 mesi).
Da specificare che per Rubino e Giardina la Cassazione ha annullato senza rinvio su un’aggravante legata al quantitativo di stupefacente rimettendo alla Corte d’Appello di Catanzaro per rideterminazione della pena. Annullamento senza rinvio incassa poi Gaetano Rubino per un singolo capo di imputazione. Per Raffaele Moscato l’annullamento con rinvio è invece legato per il diniego nella continuazione dei reati. Per Sasha Fortuna l’annullamento con rinvio riguarda tre capi di imputazione e il diniego alla continuazione dei reati.
La scelta del rito alternativo è valsa agli imputati uno sconto di pena pari ad un terzo.
I capi di imputazione complessivi dell’operazione “Rimpiazzo” (il principale è l’associazione mafiosa) sono quasi 80.
Le parti offese sono invece 35. Fra le parti civili la Regione Calabria (avvocato Annapaola De Masi), l’associazione antiracket, il Comune di Vibo (avvocato Maristella Paolì), la Provincia di Vibo (avvocato Maria Rosa Pisani), la società Pubbliemme (avvocato Vincenzo Belvedere), Marcello Gaglioti (avvocato Massimiliano Carnovale), Chiaromonte srl (avvocato Giovanna Fronte), Giuseppe Lopreiato (avvocato Patrizio Gennaro), i Fratelli Corigliano (avvocato Pietro Proto) e Fratelli Nusdeo (avvocato Raffaele Manduca).
Associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi, traffico di stupefacenti, intestazione fittizia di beni, rapina e danneggiamento i reati, a vario titolo, contestati. L’operazione è scattata ad aprile dello scorso anno con il coordinamento della Dda di Catanzaro, mentre le indagini sul “campo” sono state condotte dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia. Da ricordare che Sasha Fortuna è fratello di Davide Fortuna, ucciso nel luglio del 2012 sulla spiaggia di località Pennello di Vibo Marina).
Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Sergio Rotundo (per Rosario Fiorillo), Luigi La Scala e Gabriele Bordoni (per Sacha Fortuna), Diego Brancia (per Michele Fiorillo), Gregorio Viscomi, Giuseppe Gervasi e Francesco Sabatino (per Giovanni Battaglia), Giuseppe Bagnato e Valerio Vianello Accorretti (per Giovanni Giardina), Mario Murone (per Nazzareno Felice), Domenico La Blasca (per Gaetano Rubino). Il collaboratore di giustizia, Raffaele Moscato, è invece assistito dall’avvocato Annalisa Pisani.