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Secondo le indagini Salvatore Pulice dopo aver fatto un complimento “poco galante” alla compagna di Davide Giampà sarebbe stato oggetto dell’ira di questo che avrebbe deciso di vendicarsi in compagnia di Francesco Morello compiendo un agguato ai danni di Pulice.
Il pm Costa aveva chiesto 15 anni per Davide Giampà, difeso dall’avvocato Francesco Pagliuso, e 12 anni per Francesco Morello, che era in macchina con Giampà, difeso dall’avvocato Nicola Armando Veneziano. Il presidente Carè, con a latere Aragona e Martire, ha deciso di accogliere in parte la tesi della difesa facendo decadere l’accusa di tentato omicidio. Entrambi, invece, avrebbero compiuto minaccia aggravata mentre resteranno in piedi altri capi d’accusa come la ricettazione e gli spari in luogo pubblico.
La pena per i due è stata quindi ridotta a 4 anni e sei mesi per Davide Giampà e 4 anni per Francesco Morello.