Dall'idea di due mamme un progetto per cucire e donare mascherine

Succede a Sant’Eufemia d’Aspromonte. Le donne hanno iniziato a cucire e a distribuire gratuitamente i dispositivi. Da qui l’avvio di una produzione più importante

di Redazione
2 aprile 2020
11:20

Il Covid-19 sta mettendo in ginocchio l'intero sistema mondiale: ospedali al collasso, produzione quasi del tutto azzerata, strutture pubbliche e private chiuse al pubblico. Uno scenario così, probabilmente non si vedeva dai tempi del secondo dopoguerra.

Certamente il virus ha destabilizzato gli equilibri, ma ha fatto riscoprire agli italiani e anche ai calabresi quel senso di comunità che nel tempo era stato un po’ accantonato.


Da qui, la storia di due donne che a Sant’Eufemia d’Aspromonte, piccolo centro del Reggino, hanno messo la loro arte a disposizione degli altri offrendo in forma del tutto gratuita mascherine ai propri concittadini.

L’iniziativa

Tutto ha preso avvio qualche settimana fa, quando l’Oms ha dichiarato lo stato di pandemia mondiale ed è scattata immediatamente la corsa per accaparrarsi beni di prima necessità, disinfettanti e mascherine.

Proprio queste ultime, così come tutto il resto, sono diventate introvabili. E proprio in questi casi bisogna fare di necessità virtù.

Così hanno fatto Mariarosa e Carmela Tripodi, due eufemiesi, due cittadine, entrambe madri di famiglia che insieme coltivano una passione: la sartoria artigianale.

 

In un primo momento hanno iniziato a cucire per i propri cari delle mascherine in cotone lavabili, ma ben presto hanno messo la loro arte a disposizione del paese e nel giro di pochi giorni hanno realizzato più di 500 mascherine. Tantissime le persone che le hanno supportate donando ciò che poteva essere utile per la realizzazione dei dispositivi di protezione.

 

Le mascherine sono poi state distribuite con l’aiuto della farmacia del dottor Gaetano Cianci, prediligendo prima di tutto infermi, anziani e persone bisognose.

La notizia ha oltrepassato in breve tempo  anche i confini del paesino tanto che Carmela e Mariarosa ne hanno donato alcune al personale sanitario dell’Istituto ortopedico “Franco Faggiana” di Reggio Calabria. «Lo faccio con il cuore, senza aspettarmi nulla in cambio» dice Mariarosa.

Una solidarietà… contagiosa

La solidarietà  ha dato nel frattempo vita a un altro di progetto che, su iniziativa del dottor Antonino Gerace, presidente della Protezione civile di Rizziconi e vice presidente regionale della ProCiv Calabria, del prof. Filippo Ascrizzi volontario della ProCiv Rizziconi e della farmacia del dottor Cianci, vede all’attivo la produzione di 1000 mascherine in tnt 3 strati, che - ci tengono a precisare i promotori - non garantiscono una totale protezione ma aiutano a ridurre i rischi del contagio.

La realizzazione è stata affidata, in forma del tutto gratuita, a Mariarosa Tripodi, Carmela Tripodi e Anna Cirillo. Inoltre, è attivo anche un servizio di consegna a domicilio per gli anziani o per tutti coloro che si trovano in situazioni di difficoltà.

 

Carmen Oliverio per LaC School

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