L'appello di Elisabetta: «Viviamo come animali, dateci una casa agibile»

VIDEO-FOTO | La donna assegnataria da un anno di un alloggio popolare è costretta nuovamente a invocare l'intervento del Comune poichè l'immobile presenta diversi problemi strutturali

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di Angela  Panzera
5 ottobre 2019
22:02

«Non possiamo stare come gli animali, non è giusto. È un anno che mi prendono in giro». È costretta nuovamente a rivolgere un appello al comune di Reggio Calabria la signora Elisabetta Manduca. Dopo una lunga battaglia durata anni si è vista assegnare nel settembre scorso una casa popolare nel quartiere Ciccarello, alla periferia sud della città. Un bene confiscato alla criminalità organizzata che è stato, pero consegnato con diversi problemi strutturali. Il tetto sta cadendo a pezzi a causa delle infiltrazioni d’acqua, così come i muri di alcune stanze risultano essere danneggiati anche nelle strutture portanti mentre da agosto la donna ha segnalato la rottura di un tubo, ma nessuno è mai venuto per aggiustarlo. «Mi dicono sempre che adesso interverranno, ma qui non viene mai nessuno. Quando piove, l’acqua cade sul letto e non possiamo neanche dormire. Ogni volta che arriva il maltempo per me è un angoscia - ci dice - siamo costretti a raccogliere l’acqua con le bacinelle. Quanto dobbiamo aspettare ancora?». L’impianto elettrico non è a norma tanto che l’abitazione è sprovvista persino del citofono visto che la prima volta che è stato attivato si è subito rotto. Anche i cornicioni sono compromessi e ciò rappresenta un pericolo per non solo per lei, ma anche per altri. «L’altro giorno mentre raccoglievo i panni - racconta - mi è caduto un pezzo di cornicione in testa menomale che ho avuto la prontezza di ripararmi e se mi avesse colpito? O se avesse colpito qualcuno giù di chi sarebbe la responsabilità?».

L'appello

Elisabetta ha un lavoro precario e ha a carico due figlie di cui una disabile e alle Istituzioni chiede solo di vivere con dignità. «Se io avessi la possibilità economica di poter provvedere a questi interventi lo farei - afferma - ma io non posso. È compito del Comune provvedere alla manutenzione degli alloggi pubblici. I soldi sono stati stanziati, ma gli interventi non si eseguono. È un mio diritto vivere dignitosamente; non ho grandi pretese, ma solo quella di vivere in una casa agibile a tutti gli effetti». Le infiltrazioni nel bagno poi, stanno anche compromettendo l’appartamento al piano di sotto tanto che il proprietario dell’immobile si è ritrovato con una copiosa perdita d’acqua in casa e ha denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine. «Tutte queste perdite poi, sono vicine ai fili dell’elettricità. È un rischio ogni volta che piove. Basta poco e può andare in cortocircuito. Posso stare con la paura che succeda qualcosa a me o alle mie figlie?, si chiede. Per questo mi auguro che il settore competente intervenga al più presto e mi metta in condizione di poter abitare in una casa senza problemi».


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